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Questa tesi si propone di utilizzare la situazione dei rom come chiave per riflettere sui problemi urbani e sociali, identificando le patologie delle città come la città segregata, la città securitaria e la città a una dimensione. L'autrice descrive il suo percorso intellettuale e umano che ha accompagnato l'elaborazione finale del suo lavoro, sottolineando la necessità di un cambiamento radicale nelle città contemporanee.
Tipologia: Manuais, Projetos, Pesquisas
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Osorio, Angela Maria VERSO "THE URBAN AGE": Il CASO ROM COME CHIAVE PER INTERPRETARE E RIPENSARE GLI SPAZI URBANI. Rel. Spaziante, Agata and Forni, Elisabetta. Politecnico di Torino, Facoltà di Architettura, Corso di laurea in architettura costruzione città , 2013 Full text not available from this repository. Official URL: http://opac.biblio.polito.it:80/F/?func=direct&loc... Related URLs: Abstract: (^) In un primo tempo, questa tesi intendeva proporre un progetto urbanistico per migliorare le condizione di vita delle persone Rom che abitano da molto tempo in baracche e situazioni abitative precarie nel campo nomadi in Strada Aeroporto (Torino). L'ipotesi di questo intervento intendeva portare una miglioria integrale delle condizione abitative delle persone della comunità Rom come diretta conseguenza dell'intervento urbanistico sull'ambiente fisico del campo nomadi (intervento del tipo upgrade thè slum). In seguito a questa premessa è maturata in me la decisione di non sviluppare questo tipo d'intervento giacché la sua progettazione mi è parsa radicalmente contraddittoria con l'indirizzo delle riflessioni avviate nel percorso e nella fase conclusiva di questa investigazione; proporre un progetto urbanistico di upgrade per il campo nomadi in Strada Aeroporto, legittimerebbe questo tipo d'intervento come la migliore soluzione possibile alla questione abitativa dei Rom Bosniaci, Macedoni, Italiani, Serbi, Rumeni, apolidi e tutti gli altri che ci sono a Torino e specificamente di quelli che abitano in questo campo nomadi. Qui di seguito descriverò in dettaglio il percorso intellettuale e umano che ha accompagnato l'elaborazione finale del mio lavoro di tesi. In prima istanza, questa tesi ha fatto una riflessione sullo status quo delle città contemporanee evidenziando la necessità di ripensare i basamenti sui quali si è consolidato questo stato attuale: Continuare così senza rivisitare criticamente il modello adottato e senza fare cambiamenti radicali non risulta sostenibile socialmente, economicamente, umanamente, né ecologicamente. Prendendo spunto da questa premessa di cambiamento radicale, la metodologia proposta è stata quella di proporre i Rom e la loro situazione nelle città attuali, come chiave di lettura delle città stesse e per pensare i futuri spazi urbani. L'interesse a stabilire la situazione dei Rom come fil rouge di questa riflessione ricadde sul fatto che i Rom condensano in maniera estrema lo spettro quasi totale dei dilemmi urbani e sociali con i quali ci confrontiamo come professionisti e cittadini nel momento in cui pensiamo agli spazi urbani non desiderati oggi e agli spazi desiderati del futuro. Oltre a questo, la loro situazione estrema, a differenza di altri fenomeni ugualmente conflittuali ma di minor rilievo, offre la potenzialità di innescare riflessioni più esigenti e radicali, creando il terreno fertile per la creazione di sguardi innovativi e creativi mirati al cambiamento radicale delle fondamenta della società attuale. In questo modo, il Caso Rom ha funzionato come filtro per l'identificazione e l'interpretazione di determinate caratteristiche patologiche presenti nelle nostre città. Potremmo identificare : la Città Segregata, la Città Securitaria e la Città a Una Dimensione; ognuna di queste patologie delle città vene descritta nel primo capitolo a partire da una riflessione teorica, per essere successivamente analizzata ed esemplificata alla luce della situazione attuale dei Rom. Questa riflessione iniziale ha permesso d'identificare alcuni dei bisogni e svantaggi specifici dei Rom, tentando di proporli come nodo fondamentale nella riflessione sulla città. Questa dinamica ha permesso di spostare il focus d'attenzione con il quale si filtrano comunemente le riflessioni sulla città. In questo modo si è provato da una parte a superare lo sguardo riduzionista con il quale venne fronteggiata solitamente la realtà gravosa di queste persone (che viene inoltre maggiormente ignorata); e da un'altra, a scoprire nuove prospettive e possibili vie come conseguenza del cambiamento del punto focale dal quale si guarda la situazione. Questo nuovo atteggiamento ha permesso di riformulare la situazione attuale dei Rom, provando nel secondo capitolo a smontare la difficile, VERSO "THE URBAN AGE": Il CASO ROM COME CHIAVE PER INTERPRETARE E RIPEN... http://webthesis.biblio.polito.it/3057/ 1 de 1 29/12/2016 15: