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Marzocca: Etica e Politica del Mondo Comune - Pensatori sull'Ethos, Manuais, Projetos, Pesquisas de Politica Social

La relazione tra l’etica (ethos) e l’abitare attraverso le interpretazioni di heidegger, deleuze-guattari, nancie erhard e foucault. Heidegger riprende la formula enigmatica di eraclito, dove l’ethos sembra un modo di soggiornare del mondo. Deleuze-guattari pongono l’ethos in relazione al ‘nomos’ e allo stare del mondo come spazio/territorio. Nancie erhard si occupa dell’etica e dell’amore della terra, analizzando le conseguenze e le possibilità di pensare l’ethos come habitat morale. Foucault ha studiato le tecniche di disciplinamento dell’ethos in contesti come pigioni, scuole, manicomi e ha messo in evidenzia la ‘cura di sé’ o capacità di autogovernarsi.

O que você vai aprender

  • Come analizza Nancie Erhard l’etica come habitat morale?
  • Che significato dà Heidegger all’ethos?
  • Come pongono in relazione Deleuze-Guattari l’ethos e lo spazio/territorio?

Tipologia: Manuais, Projetos, Pesquisas

2020

Compartilhado em 26/03/2020

Nikkeer
Nikkeer 🇦🇴

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MARZOCCA ETICA E POLITICA DEL MONDO COMUNE
20/03/20 : Abuso e uso della fisicità del mondo mette in evidenzia dei problemi etici.
Termine ethos (richiamo al file caricato su Microsoft) inteso come uso, costume,
abitudine, o come dimora, soggiorno, abitazione oppure ancora come modo di
parlare e agire. Tre più o meno gli studiosi che occorre esaminare nella relazione tra
ethos (comportamento) e abitare, ognuno con la sua declinazione:
1) Heidegger: egli riprende un frammento di Eraclito che aveva usato una
formula enigmatica in cui l’ethos sembrerebbe un modo di soggiornare del
mondo. Pag. 236 del libro di Marzocca che riflette su questa ripresa
heideggeriana. Il significato di ‘daimon’ socratico è parte della soggettività
dell’essere umano incosciente, parte profonda-interiore che ci trascende oltre
il nostro essere del mondo. Il mondo è al di fuori di noi e ci appare
incontrollabile. Daimon come realtà trascendente, qualcosa di noi oltre di noi.
Questo potrebbe essere un nostro modo di essere nel mondo;
2) Deleuze-Guattari: capitolo “Ritornello” di Mille piani, pag. 237 del libro di
Marzocca, gli autori pongono l’ethos in relazione al ‘nomos’ e allo stare del
mondo come spazio/territorio. Qui per ‘nomos’ si intende la definizione greca
classica di legge abituale, che appartiene alla consuetudine, non alla norma
scritta. L’ethos ha anche a che fare con lo spazio (stare) perché significa ‘avere
dimora’. Ci sono molte possibilità di creare un territorio, anche la ‘distanza’
viene messa in discussione assieme al senso di libertà. Più invadono il mio
spazio e le distanze si accorciano, più non sono libero. Dunque la distanza di
ciò che è mio in senso dinamico, non è un diritto assoluto ma è qualcosa che si
cura assieme. Noi possiamo non solo localizzarci ma anche de-territorializzarci
oltre i nostri confini, cittadini del mondo, nomadismo, migrazioni ecc… Per
‘postura’ gli autori intendono non una posizione del corpo particolare ma un
atteggiamento etico di porgersi agli altri.
3) Nancie Erhard: autrice (sezione più trasversale, non una filosofa) che in uno
dei suoi testi del 2007 “Moral Habitat” si occupa dell’etica e dell’amore della
terra. Il suo sforzo teorico è sulle conseguenze e possibilità di pensare un
ethos come habitat morale vale a dire come la formazione delle comunità
umane, comunità biotiche, dipendono da loro habitat in maniera pratica. Ci
sono società che non assumono come paradigma imprescindibile il legame
habitat e ethos e non stabiliscono norme specifiche a riguardo. Esistono esseri
umani che non traggono l’etica dall’habitat e risentono di successivi eventi
catastrofici
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MARZOCCA ETICA E POLITICA DEL MONDO COMUNE 20/03/20 : Abuso e uso della fisicità del mondo mette in evidenzia dei problemi etici. Termine ethos (richiamo al file caricato su Microsoft) inteso come uso, costume, abitudine, o come dimora, soggiorno, abitazione oppure ancora come modo di parlare e agire. Tre più o meno gli studiosi che occorre esaminare nella relazione tra ethos (comportamento) e abitare, ognuno con la sua declinazione:

  1. Heidegger: egli riprende un frammento di Eraclito che aveva usato una formula enigmatica in cui l’ethos sembrerebbe un modo di soggiornare del mondo. Pag. 236 del libro di Marzocca che riflette su questa ripresa heideggeriana. Il significato di ‘daimon’ socratico è parte della soggettività dell’essere umano incosciente, parte profonda-interiore che ci trascende oltre il nostro essere del mondo. Il mondo è al di fuori di noi e ci appare incontrollabile. Daimon come realtà trascendente, qualcosa di noi oltre di noi. Questo potrebbe essere un nostro modo di essere nel mondo;
  2. Deleuze-Guattari: capitolo “Ritornello” di Mille piani, pag. 237 del libro di Marzocca, gli autori pongono l’ethos in relazione al ‘nomos’ e allo stare del mondo come spazio/territorio. Qui per ‘nomos’ si intende la definizione greca classica di legge abituale, che appartiene alla consuetudine, non alla norma scritta. L’ethos ha anche a che fare con lo spazio (stare) perché significa ‘avere dimora’. Ci sono molte possibilità di creare un territorio, anche la ‘distanza’ viene messa in discussione assieme al senso di libertà. Più invadono il mio spazio e le distanze si accorciano, più non sono libero. Dunque la distanza di ciò che è mio in senso dinamico, non è un diritto assoluto ma è qualcosa che si cura assieme. Noi possiamo non solo localizzarci ma anche de-territorializzarci oltre i nostri confini, cittadini del mondo, nomadismo, migrazioni ecc… Per ‘postura’ gli autori intendono non una posizione del corpo particolare ma un atteggiamento etico di porgersi agli altri.
  3. Nancie Erhard: autrice (sezione più trasversale, non una filosofa) che in uno dei suoi testi del 2007 “Moral Habitat” si occupa dell’etica e dell’amore della terra. Il suo sforzo teorico è sulle conseguenze e possibilità di pensare un ethos come habitat morale vale a dire come la formazione delle comunità umane, comunità biotiche, dipendono da loro habitat in maniera pratica. Ci sono società che non assumono come paradigma imprescindibile il legame habitat e ethos e non stabiliscono norme specifiche a riguardo. Esistono esseri umani che non traggono l’etica dall’habitat e risentono di successivi eventi catastrofici

Poi se c’è un quarto autore da inserire ma come cornice concettuale dell’abitare, è Michel Foucault (testo di Marzocca pag. 235-242). Il filosofo oltre ad aver studiato le tecniche di disciplinamento dell’ethos dentro contesti quali pigioni, scuole, manicomi, orfanotrofi ecc.. ha anche messo in evidenzia la ‘cura di sé’ o capacità di autogovernarsi o insieme di pratiche e tecniche dell’uomo/donna libero/a al di là del nostro lasciarsi governare dagli altri, avendo come punto di riferimento gli Antichi.