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Tipologia: Resumos
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Qualche esempio:
Altro problemi per la pubblicazione postuma sono di carattere legale o etico
(proprieta dei diritti d'autore/ volonta del defunto es. Eneide: volonta di Virgilio era che fosse bruciata, ma conservata e diffusa dall'amico Vario per volonta di Augusto / es. Zibaldone: entro in possesso di Antonio Ranieri che non volle pubblicarlo) Altro caso ostico:
Opere incompiute : ricche di frasi incomplete e contraddizioni o brani paralleli sui
quali l'autore si riservava successivamente di decidere. Esempio:
Diverse edizioni : es. Promessi Sposi (ventisettana, quarantana) – Orlando Furioso
(tre edizioni nel '500 personalmente curate da Ariosto). Un'opera letteraria di solito non nasce gia adulta → deve subire diverse revisioni, aggiustamenti dal suo autore. La critica deve comprendere i rapporti fra i vari testi.
Critica testuale necessaria:
1) dove non c'e piu originale
2) dove ci sono piu originali
3) dove c'e originale, ma opera e stata pubblicata da curatore e non da autore
Ambiti di applicazione:
1) tutte le opere prima dell'invenzione della stampa
2) opere dopo stampa, ma pubblicate da curatore
3) varie copie diverse
Altro problema: recuperare il materiale es. epistolario → editore deve riordinare il
materiale e darlo
alle stampe. Prima bisogna verificarne pero l'autenticita. Es. Francesco Guicciardini
(epistolario pubblicato), Epistulae di Cicerone, quelle di Plinio il Giovane, le familiares di Petrarca.
1.2 EDIZIONE CRITICA
La conclusione delle critica testuale e l'edizione critica = testo ufficiale e affidabile
→ puo consistere nella riproduzione dell'originale o in un'ipotesi di ricostruzione oppure nella pubblicazione comparativa di due testi che possono essere considerati entrambi l'originale.
Editore critico = studioso che prepara un'edizione critica → Casa editrice = ente
che materialmente pubblica e diffonde il libro
Curatore = cura la pubblicazione di un volume non direttamente scritto da lui (es. chi
pubblica una raccolta di saggi di autori vari) A chi e indirizzata solitamente un'edizione critica? Agli studiosi. Una qualsiasi edizione commentata della divina commedia riproduce una certa edizione critica utilizzata come testo di base per il commento. Delle opere piu importanti esistono varie edizioni critiche, talvolta anche notevolmente diverse fra di loro (per i classici greci e latini ne esistono una decina). Per i testi che vanno ricostruiti non esistono edizioni critiche definitive.
1.3 LA CRITICA TESTUALE E LE ALTRE DISCIPLINE
N.B La critica testuale e considerata uno dei campi di studio piu tipici della
filologia → fino a
diventare infatti sinonimi. La filologia e piu generica: vuole comprendere i testi
letterari e abbraccia un campo piu vasto di argomenti. La critica testuale serve per arrivare a possedere un testo nella forma piu corretta possibile, quindi e in qualche modo propedeutica alla filologia (prima cerchi di avere un testo corretto, poi ti metti a comprenderlo). Ce ne sono tante di filologie specialistiche (germanica, romanza, umanistica, classica, moderna). Poi, per una corretta analisi testuale, devi conoscere il contesto nel quale l'opera e nata, data e luogo di produzione, la storia successiva
dell'opera. Quindi la critica si avvale anche degli studi di paleografia (studia storia e
evoluzione
della scrittura), papirologia (studia i materiali su cui sono conservati i testi piu
antichi), codicologia
metodo lachmaniano (dal nome di uno degli studiosi che ci lavoro) → ma sarebbe
meglio
chiamarlo metodo stemmatico: la critica ora diventa disciplina scientifica con
obbiettivi e modalita di lavoro. Metodo pero che ha un campo di applicazione preciso. Nel '900 si e passati da una linea che lasciava largo intervento all'editore sul testo a una linea piu conservativa che rispetta maggiormente il testo, anche a costo di lasciare contraddizioni.
CAPITOLO SECONDO: L'ORIGINALE NON CONSERVATO
2.1 TRADIZIONE E TRASMISSIONE
Tradizione = complesso di documenti che riportano un determinato testo o una parte
di esso → e il processo attraverso il quale l'opera e giunta fino a noi (dal momento della sua stesura attraverso le copiature). Impossibile calcolare il numero di esemplari d un'opera andati perduti nel corso del
tempo. Le opere classiche andarono incontro a una dura selezione negli ultimi
secoli dell'antichita e nel medioevo → fase piu critica: crisi impero romano (III d.C) → culmine nel VI-VIII sec. → ci sono arrivate solo il 10% delle opere greche. In che modo avvenne la selezione? I
programmi
scolastici privilegiarono alcune opere rispetto ad altre; il cristianesimo ; il
cambiamento del
supporto di scrittura → nel passaggio dal papiro alla pergamena non vennero
ritrascritti tutti i
testi, ma solo quelli piu utili → questo segno la loro condanna. Es. Eneide
nell'antichita era scritta su 12 rotoli → nel passaggio venne ricopiata in 12 libri. (Sui rotoli continuarono a essere trascritti autori pagani, mentre quella del codice divento la forma tipica del libro cristiano. I papiri che si deterioravano facilmente, andarono progressivamente distrutti. Caso piu celebre,
Menandro ,
scrittore greco di commedie, le cui opere si consideravano quasi completamente perdute fino alla
seconda meta dell'800 → poi ritrovamenti, intera opera “Duskolos”). Ulteriore
forte selezione
della letteratura avvenne nei primi secoli del medioevo con i palinsesti = in un'eta
di ristrettezze economiche, molti testi giudicati di scarso interesse vennero cancellati per riutilizzare di nuovo la
pergamena su cui essi erano stati trascritti O.o → raschiavano la superficie della pagina. (Oggi, grazie all'impiego di particolari strumenti ottici, molte di queste “scritture inferiori” sono ancora leggibili.) → molte opere della letteratura classica sono giunte fino a noi proprio solo attraverso
selezione fini interno
di Cornelio Nepote, il codice Martini, il piu antico della Divina Commedia, oggi non
c'e piu. Fino
al XVIII sec. Anche la conservazione delle biblioteche fu precaria → nessuna delle
grandi biblioteche dell'antichita e giunta fino a noi. Quella di Alessandria ando impoverendosi e venne piu volte saccheggiata nel medioevo; solo San Gallo, in Svizzera, ha mantenuto il suo patrimonio
Livio ci e rimasto 1/3 dell'opera; la produzione di Ennio invece e andata tutta perduta (possiamo ricostruire
peduto etc. Delle opere invece che si sono conservate i testimoni sono abbastanza recenti. Es. l'unico manoscritto che abbiamo di Tacito risale a un millennio dopo la stesura.
edizioni critiche;
che si trovano in altri testi;
La trasmissione di un testo e un processo che si svolge nel tempo.
un'edizione nel 1558, assai discutibile dal punto di vista filologico, modificando arbitrariamente parti di testo per eliminare le contraddizioni ed evitare posizioni equivoche dal punto di vista dottrinale. Pochi anni dopo, il suo successore Clemente VIII fece ritirare questa Bibbia e ne stampo un'altra edizione,
piu vicina all'originale → vulgata sisto-clementina : per 3 secoli la Bibbia ufficiale
Agostino intorno al
2.4 COLLATIO
le differenze.
Si prende un testo-base come modello e si confrontano tutti i testimoni con questo
registrando tutte le lezioni nelle quali il singolo testimone diverge dal testo-base. In base a cosa si sceglie il testobase?
Non c'e una regola generale, se non quella della comodita : si prende l'esemplare che
permette all'editore di lavorare meglio. Vanno evitati testimoni parziali che costringano a meta del lavoro a
cambiare esemplare. Ma qua'e il problema del testo-base? E' psicologico → se si
tratta di un'opera inedita l'editore sara inevitabilmente portato a pensare che il suo testo-base sia per qualche ragione il piu importante; se invece si tratta di un'opera gia pubblicata e il testo base e un'edizione precedente sara portato a pensare che si sbagli piu di quanto effettivamente non faccia.
2.5 RECENSIO E COSTITUTIO TESTIS
METODO LACHMANIANO o METODO STEMMATICO
OBBIETTIVO : ridurre al minimo la scelta soggettiva dell'editore nella ricostruzione del
testo PRINCIPIO CHIAVE: il valore di un una lezione tramandata da un testimone dipende dal
valore del testimone che la riporta La critica testuale viene divisa in DUE FASI:
1) RECENSIO = valuta il valore dei testimoni e individua i rapporti reciproci
Divisa a sua volta in: 1) SELECTIO
2) CONSITUTIO TEXTUS = formula un'ipotesi conforme a cio che era l'originale
Finita la recensio, inizia la constitutio testis. Esempio: abbiamo 5 testimoni manoscritti A,B,C,D,E. Nessuno e autografo, quindi l'originale O va ricostruito. Si analizzano i rapporti tra i testimoni e si vede che tutti derivano direttamente dall'originale e se ne differenziano perche ognuno ha introdotto un'innovazione. ALTRO PRINCIPIO: il valore del singolo testimone e l'affidabilita della sua
testimonianza si determinano in base ai rapporti che questo testimone ha con gli altri testimoni dell'opera.
I rapporti vengono rappresentati in uno STEMMA CODICUM = albero genealogico
dei manoscritti → e un albero capovolto, con la radice in alto e le ramificazioni in basso → tali ramificazioni sono costituite da linee verticali e divergenti in caso di trasmissione normale, da linee orizzontali e convergenti in caso di contaminazione. Stabiliti i rapporti ora si potra valutare il valore dei testimoni e delle lezioni in essi riportate. ESEMPIO: investimento di un pedone. Due persone assistono, ma solo una delle due rintracciabile → ma questo aveva raccontato l'accaduto a 5 persone. Il giudice cerca i testimoni quindi: ne trova 6; 1 diretto e 5 indiretti. Se uno di questi 5 dice che la macchina era rossa e tutti gli altri 4 + il testimone diretto che era bianca, allora questo sbaglia; ma se tutti e 5 gli indiretti dicono era rossa, contro quello diretto che dice che era bianca, allora la loro testimonianza vale come quella del testimone diretto.
2.6 RECENSIO
2.6.1 Stemma storico e stemma ricostruibile
e realmente avvenuta. Es abbiamo 26 manoscritti e conosciamo le loro relazioni → O e l'originale. Se O invece e perduto, confrontiamo i manoscritti A,B,C e se sono uguali abbiamo ricostruito l'originale; quando uno dei due diverge allora la lezione di O corrisponde agli altri due.
2.6.2 Ricostruzione dello stemma: ERRORI-GUIDA → componente essenziale
del metodo stemmatico. PRINCIPIO: la parentela fra due testimoni non e indicata dalla coincidenza in lezioni
esatte, ma dalla loro coincidenza in lezioni erronee → quindi due manoscritti sono
parenti se entrambi presentano lezioni erronee → in questo senso sono gli errori che guidano a delineare i rapporti di parentela. Quindi... NOVITA' METODO STEMMATICO: si individuano relazioni fra testimoni solo in
base alla presenza in essi di innovazioni comuni e non in base alla comunanza di
lezioni esatte, cioe come sono presenti nell'originale. Se un copista B commette un errore, come il salto di una riga in un testo, tutti i copisti successivi che utilizzeranno quella copia riporteranno il medesimo errore. Non tutte le modifiche sono veri e propri errori → alcune modifiche sono volontarie: spiegazione di
una parola difficile, commenti → non sempre errore, ma innovazione
Come si costruisce lo stemma?
2) volontarie
stilisticamente diversa
lo e
3) forzose → che il copista non ha potuto evitare per via dei guasti materiali
all'antigrafo
2.6.5 Eliminatio codicum descriptorum e eliminatio letionum singularium
Descriptus = testimone che deriva esclusivamente da un altro testimone conservato
→ non si
considerano ai fini della ricostruzione dell'originale → operazione chiamata eliminatio
codicum
descriptorum. In base a cosa si decide che un testimone e un
descriptus? Secondo Paul Maas,
avendo un codice y e uno z, per dire che z e un descriptus di y bastera che z abbia tutte le
innovazioni che ci sono in y, piu alcune proprie → e una dimotrazione in negativo
pero → perche
non si basa sulla presenza di elementi, ma sull' assenza di prove che la situazione
sia diversa. Es.
di codices descripti: 40 testimoni dell'opera del greco Arriano → tutti presentano una vasta lacuna, che cade fra un foglio e quello successivo e si capisce dal manoscritto dove si vede proprio fisicamente che un foglio si e staccato → la perdita del foglio e la causa della lacuna in tutti gli altri testimoni. (Chiesa domanda: ma come riconosciamo un descriptus? Abbiamo l'originale che porta i segni della pagina perduta, della riga saltata etc. e abbiamo i descripti → quindi possiamo eliminarli tutti).
Varianti adiafore = concorrrenti, ugualmente plausibili
Eliminatio letionum singularium = questo procedimento permette, quindi, di
eliminare le lezioni che si trovano in singoli rami dei “piani bassi” → lo stemma permette di eliminare le lezioni che
sono innovazioni → si basa sul principio di economia e sul calcolo delle
probabilita: l'ipotesi piu
probabile e anche quella piu economica e meno costosa.
2.6.6 Archetipo e subarchetipo
Archetipo = in presenza di un testimone che riporta un'innovazione che non si
ammette in nessun modo essere stata presente in O, allora si ritiene che esista un archetipo → scritto anche molti secoli dopo → ci sono tradizioni con archetipo e senza archetipo → determinare la sua esisteva e un'operazione molto difficile. Per la tradizione classica si postula che un archetipo debba
letteratura, passaggio da papiro → a pergamena e da rotolo → a codice) si dev'essere verificata una
strozzatura che ha
permesso la sopravvivenza di un solo manoscritto → da questo avrebbe avuto
origine tutta la tradizione successiva. Oggi si pensa che mancando una prova che vi fosse l'archetipo, si conclude
Lucrezio aveva un archetipo
Subarchetipo = i primi discendenti dell'archetipo si chiamano subarchetipi
2.7 CONSITUTIO TEXTUS
2.7.1 Selectio: tradizioni bipartite e multipartite
SELECTIO = selezione fra le varianti concorrenti.
automatico → si usa il criterio della maggioranza numerica: se due concordano e il terzo diverge, allora la lezione originaria e quella dei primi due (se fosse quella del terzo si dovrebbe supporre che si sia sviluppata la medesima innovazione in tutti e due ma in modo indipendente);
automatico →
perche se da O si dipartono α e β che hanno varianti concorrenti, sara l'editore a dover
stabilire quale di esse puo essere l'originale e quale no; di fronte comunque a varianti che sembrano entrambe accettabili (varianti adiafore) la scelta sara piu difficile → si useranno allora i criteri: lectio difficilior, usus scribendi, loci paralleli
copista colto) e di un subarchetipo β (opera di un copista ignorante) e molto probabile che l'innovazione sia quella di α perche questo copista e molto piu incline a modificare il testo per migliorarlo, quindi β e originale.
Si determina quale con piu probabilita e l'originario anche su base statistica.
2.7.2 EMENDATIO
= parte piu affascinante della critica testuale ed e la piu creativa; e la correzione del testo mediante congettura → una buona congettura e quella che consente di migliorare decisamente il testo, specie nel senso, adeguandosi perfettamente allo stile e alla lingua dell'autore → per effettuare buone congetture e necessario conoscere bene l'autore, la lingua, la materia trattata e il contesto culturale. La critica testuale nasce come emendatio fin dall'antichita → di fronte a un testo insostenibile, studiosi ed eruditi avevano cercato di avanzare emendamenti o con proprie congetture (emendatio ope ingenii) o con l'impiego di altri testimoni (emendatio oper codicum → che presuppone la presenza di un codex optimus). Oggi si considera solo quella ope ingenii.
Quando esattamente va praticata? Esistono scuole di pensiero diverse. I
conservatori rifiutano ogni congettura quando non sia necessaria perche, emendando troppo, si corre il rischio di correggere l'autore e di produrre un testo migliore a quello che egli aveva effettivamente scritto; c'e chi invece ritiene che siano legittimi anche congetture migliorative su passi non insostenibili.
Crux disperationis = c'e chi ritiene che in mancanza di una congettura effetivamente
migliorativa sia consigliabile sempre porre una crux e chi invece ritiene che, quando possibile, una risposta vada sempre formulata, anche se debole perche provoca una discussione e una conseguente successiva migliore comprensione del passo.
2.8 CASI PARTICOLARI DI DOCUMENTAZIONE
2.8.1 Tradizioni a testimone unico → la recensio in questo caso e annullata. A
meno che non si tratti dell'originale stesso, il testimone in causa e l'unico archetipo dell'opera. Giorgio Pasquali disse che una tradizione ricca e una tradizione migliore. Due casi limite di Liutprando da Cremona:
correzione inserita da Liutprando stesso → e l'originale
princeps
2.8.2 Tradizioni sovrabbondanti → dovra essere stilata una lista il piu possibile
completa dei testimoni, per ognuno indicando data, luogo d'origine e storia. E' probabile che testimoni di uno stesso scriptorium derivino da un progenitore
comune. C'e una certa tendenza a trascurare i testimoni piu recenti ( recentiores ). Gli
umanisti andarono alla ricerca di testimoni, pubblicizzavano le loro scoperte, effettuavano delle copie e da esse ebbe origine una particolare discendenza → il caso di tradizioni con una massa scoraggiante di testimoni recenti e abbastanza frequente.
individuati circa 40 testimoni piu antichi
2.8.3 Tradizione indiretta → tutti i documenti che riprendono parti piu o meno
ampie di un'opera → il caso piu tipico e la citazione. La tradizione indiretta puo
recare importanti contributi alla ricostruzione testuale → ma il rischio di modificare il testo originario in questi casi e molto alto → una citazione ad esempio puo essere
stata fatta a memoria e quindi non rispecchiare esattamente il testo di riferimento → quindi va maneggiata con piu attenzione. Infine questa tradizione offre importanti informazioni sul successo che un'opera ha avuto.
2.8.4 Declassamento e riqualificazione dei testimoni
I descripti costituiscono un buon esempio: a volte sono inutili ai fini della
ricostruzione (quindi sono declassati), a volte, invece, sono indispensabili per alcune parti di testo che nel suo progenitore sono illeggibili o mancanti
2.9 I LIMITI DEL METODO STEMMATICO
PREGI
L'obbiettivo del metodo stemmatico e ridurre al minimo l'arbitrio dell'editore → e ovvio pero che l'editore e sempre presente fin dalla costruzione dello stemma perche: e lui a valutare quali fra le varianti siano innovazioni, e lui a decidere, con la selectio, quale delle due varianti corrisponde all'originale ed e lui a correggere l'archetipo con l'emendatio per risalire all'originale. Non si puo
eliminare l'intervento dell'editore, ma il metodo stemmatico, quantomeno, riduce
notevolmente la
sua arbitrarieta. Inoltre il metodo permette di eliminare un gran numero di lezioni
recenti che non sono originali.
LIMITI
Ha vari limiti di applicabilita → nacque per essere applicato alle opere classiche:
l'antichita
vedeva la presenza quasi certa di un archetipo, ma spesso non c'era. Ci sono vari
fattori che
attinto a esemplari diversi e aver scelto le forme che gli sembravano le migliori;
2.9.3 L'originale molteplice = dell'eta classica esistono diverse edizioni di
un'opera, tutte risalenti all'autore → lo stemma che si puo costruire e un albero con
piu di una radice.
2.10 METODI RICOSTRUTTIVI NON STEMMATICI
Quando lo stemma non e ricostruibile, e necessario ricorrere ad altri metodi. Nella seconda meta dell'800 il metodo stemmatico era considerato l'unica strada possibile per la ricostruzione di un testo. Ma il metodo, come abbiamo detto, aveva dei limiti di applicabilita → cosi inizio a svilipparsi
un certo scetticismo attorno alla possibilita di ricostruire lo stemma di un testo. Il
dibattito sul metodo stemmatico e tutt'oggi ancora vivace.
2.10.1 Metodi tassonomici
Questa proposta fu avanzata nel 1920 dal benedettino francese Henri
Quentin → egli non si preoccupo di distinguere tra 'originale' e 'innovazione'
→ raggruppava, INVECE, i testimoni in base alla presenza o assenza di
varianti → rappresentava percio i legami fra i testimoni in modo diverso.
Questo metodo in realta non e contrapposto al metodo stemmatico poiche l'elaborazione di uno stemma codicum rimane comunque l'obbiettivo centrale della recensio. A differenza della stemmatica, si dovevano individuare molte meno varianti → perche bastava riconoscere quelle nei subarchetipi perche
tutti gli altri testimoni assumano in caduta la loro corretta posizione. Tuttavia
esso e impotente di fronte a tradizioni contaminate;
Metodo delle distanze: fatto un elenco generale delle varianti, tutti i
testimoni vengono confrontati a due a due in tutte le combinazioni possibili e si calcola quante volte i due divergono o concordano in quelle varianti → se la concordanza e elevata i due verrano considerati 'vicini', se e bassa 'lontani'
2.10.2 Metodo delle aree geografiche → in caso di opposizione fra una
lezione attestata in testimoni scritti in due aree geografiche lontane (periferiche) e una attestata in un'area centrale, la lezioni piu antica sara probabilmente quella periferica;
Russia, l'altro a Cipro (due aree lontane) → le lezioni comuni di questi esemplari valgono come originarie.
piu conservativi e vicini all'originale sono da considerarsi quelli fuori dalla Toscana, in particolare a Nord dell'Appennino, dove viveva l'autore mentre componeva l'opera.
2.10.3 Ricostruzione eclettica
Quando lo stemma codicum non si riesce a ricostruire in nessun modo per le
troppe varianti concorrenti o la contaminazione?
Si adoperera una critica eclettica = l'editore dovra valutare le varianti e
decidere su di esse caso per caso → metodo stemmatico (per alleggerire la mole del materiale, eliminando i descripti) → poi si applica la selectio, poi
l'emendatio → le varianti dovranno essere giudicate di per se, indipendentemente dai testimoni che le riportano
2.11 METODI NON RICOSTRUTTIVI
Chi sostiene questo metodo ritiene che, piuttosto che generare un testo nuovo tramite selectio ed emendario, sia preferibile pubblicare il testo di un singolo manoscritto realmente esistito poiche
godra quantomeno di storicita e consistenza.
2.11.1 Il codex optimus = l'editore si serve solo di un codice che viene considerato
il migliore e da cui se ne distacca solo quando il testo e clamorosamente insostenibile. Questo metodo fu rilanciato negli anni '20 del '900 da Bedier. Il codex optimus e il codice piu antico e quindi piu vicino all'originale. Nasce come reazione forte al metodo stemmatico. Secondo Contini la posizione di Bedier costituisce un deposito di angoscia di fronte al compito impossibile di ricostruire l'originale. Questo metodo editoriale pero non e incompatibile con la stemmatica → e soltanto la ricostruzione di uno stemma che permette di individuare il testimone migliore. C'e poi una variante del modello, chiamata metodo del testo-dove dove l'editore si attiene al suo testo di riferimento, ma ricorre alle altre forme attestate dalla tradizione quando esse siano superiori;
2.11.2 La copia scribale = forma che il testo assume in un manoscritto prodotto da
un determinato copista → in questo modo si evidenzia un momento particolare
della ricezione del testo → viene considerata percio legittima l'edizione di un manoscritto qualsiasi, purche storicamente esistito → MA quel manoscritto ha
una storicita sicura solo come esecuzione, perche la storicita del suo impiego
non e dimostrabile → esistono centinaia di manoscritti scorrettissimi che di
certo nessuno ha mai potuto leggere; cio non significa che le indagini sulla fruizione e ricezione di un testo non abbiano importanza → sono importantissime ed e merito della critica novecentesca avere posto l'accento su di esse → ma non vanno confuse con la critica testuale che ha obbiettivi
diversi → er questa ragione l'edizione di un singolo manoscritto che rappresenti la fotografia puntuale di una situazione particolare del testo non puo definirsi un'edizione critica.
2.12 E' SEMPRE ESISTITO L'ORIGINALE?
La nozione di originale e ambigua per il mondo medievale, come anche quella di autore che era ben delineata solo nel mondo antico. Quando di una determinata opera di sono conservati stati redazionali e compositivi diversi, la nozione di originale, lungi dall'essere annullata, tende ad
Il primo problema e riconoscere l' autografo = la firma. Bisogna contemplare la
possibilita che si tratti di un falso. Ricordiamo che nel medioevo non esisteva l'autografo perche la firma di un autore non conferiva maggior valore all'opera. Dell'antichita non disponiamo purtroppo di autografi.
Idiografi = contengono un testo autorizzato dall'autore → per molti secoli funzionava
che l'autore dettava oralmente la sua opera a un segretario oppure l'autore componeva parti della sua opera su supporti provvisori, come frammenti di carta, pergamena, tavolette di cera, destinate poi alla distruzione e le affidasse poi a uno scriba per ricopiarle. Torniamo all'autografo. E' vero che l'autografo corrisponde alla volonta dell'autore. Ma basta questo a far concludere che esso a pubblicato tale e quale, senza modifiche di sorta? L'autore mentre lavora poi corregge gli errori
( trascorsi di penna ) → anche questi andranno registrati nell'apparato critico. Ci sono
poi errori piu grandi davanti ai quali non si sa come comportarsi → al solito i piu conservativi pubblicano il testo cosi com'e anche se insostenibile; i piu interventisti invece lo correggono basandosi sulla considerazione che se l'autore avesse riletto avrebbe corretto anch'egli l'errore. Un caso
problematico sono le opere incompiute → in questo caso l'autografo e un
manoscritto ricco di
D'Azeglio,
A volte gli autografi sono piu di uno. L'autore puo aver ritoccato lievemente l'opera o averla riscritta
radicalmente → campagna di correzione. L'editore dovra collocare nel tempo le
varianti. Il compito di un editore non e quello di fornire un giudizio di valore, ma quello di illustrare nel modo piu completo possibile la storia dell'opera.
la loro analisi permette di entrare nell'officina dello scrittore ed esaminare il percorso creativo →
“filologia degli scartafacci” (Contini)
→ nel caso di opere incompiute si fa fatica a parlare di ultima volonta, in quanto di frequente l'autore avrebbe voluto andare avanti a modificare la sua opera, non avendoci mai posto un sigillo di conclusione;
3.3 FILOLOGIA D'AUTORE E LIBRO MANOSCRITTO
Fondamentale e conoscere come si produce un'opera letteraria → mezzi e strategie compositive: come si confeziona un libro (in rotoli, in codici etc.), gli strumenti di scrittura, il mercato librario, la posizione sociale dell'intellettuale. Esempio: nell'antichito l'autore faceva circolare una versione provvisoria della sua opera fra i suoi amici e ascoltando i loro pareri poi la modificava di conseguenza → lungo labor limae. Poi compilava l'opera definitiva che veniva passata a un librario che la metteva in vendita effettuando delle copie.
Le opere classiche sono passate attraverso la strettoia culturale dell'alto
medioevo → perdita
massima di manoscritti preesistenti→ rende molto probabile l'esistenza di
un archetipo a capo
della tradizione successiva → e quindi e anche molto probabile che di varianti d'autore non ne siano
amico Attico, accorgendosi di un errore sul nome di un popolo, scrisse all'amico di pregarlo di correggere → ma non pote correggere le copie che erano gia in circolazione, infatti l'unico manoscritto di cui noi disponiamo riporta l'errore di Cicerone. Altri autori che si pensa abbiano realizzato varianti sono Giovenale, Tertulliano, Ausonio e Giovenco. Nel medioevo la produzione e diffusione erano molto diverse da come avveniva nell'antichita. Fino a XII secolo non c'era un mercato librario → quindi autore non consegnava un manoscritto da copiare e diffondere → effettuava egli stesso delle copie che poi distribuiva a una cerchia ristretta di
persone → nel medioevo l'opera letteraria e sempre aperta perche non c'e mai una
conclusione → trova un minimo di stabilita nel momento in cui il testo trova per la prima volta accoglienza in un codice. Fino al XIII secolo la conservazione di un manoscritto autografo o idiografo e un fatto