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Sulla importanza di preservare la storicità e l'integrità degli edifici storici, con un focus sulle teorie di restauro di giovannoni, bottai, crosce e pane. Le differenze tra il restauro storico e il restauro tecnico, l'uso di materiali moderni, il restauro urbano e il sventramento. Viene anche presentata la carta di atene e la carta italiana del restauro.
Tipologia: Resumos
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Contexto: ● In linea generale non si riteneva la cultura necessaria per assumere funzioni rilevanti nella società ● ancora il potere assoluto. Il monarca è superiore alla legge ● un gruppo di filosofi illuministi pongono in discussione tutte le conoscenze tradizionali e tutto il diritto costituito, sia religioso che civile
● Si afferma che ogni uomo in quanto uomo ha dei diritti inalienabili e naturali che gli appartengono ( pertencem) e che nessuno gli può sottrarre (retirar) , come il diritto alla vita, al pensare ad esprimere le proprie opinioni ● Si tratta di una filosofia assolutamente antinazionalista. Si proclama che ogni uomo ha ragione sufficiente per distinguere il bene dal male ● È una cosa sconvolgente ( chocante) perché nega all’autorità costituita e allo stato ogni diritto di stabilire ciò che sia morale o immorale e nega che si possano imporre costumi di vita alle persone. Da qui nasce l’individualismo. ● Molte delle basi della scientifizzazione della modernità sono di natura illuminista
● Nasce una scienza, quella dell’analisi critica delle fonti ● Ancora una volta ritorna fondamentale l’analisi critica delle fonti per capire quale sia la più affidabile, anche se non si saprà mai l’assoluta verità. Concorrono ( contribuem) quindi tutta una serie di scienze in evoluzione che contribuiscono a definire l’autenticità di un documento o di una sua parte (teoria storiografica del 800 - l’ottimismo positivista ottocentesco) ● Oltre all’analisi esterna, cioè alla verifica della verità materiale del documento, c’è l’analisi interna, che è verifica delle intenzioni dell’autore, delle sue capacità e delle sue possibilità di raccontare (contar) qualcosa di vero. Non si hanno però mai risultati certi. Questo processo messo in atto dall’ illuminismo per mettere in discussione tutti i saperi ha condotto anche la cultura religiosa ad affinare se stessa ● SCOMPOSIZIONE DELLE FONTI (nozioni che il libro può dare su diversi argomenti) ● La scomposizione delle fonti è un’altra delle grandi scoperte dell’illuminismo che poi trova realizzazione nella cultura dei grandi filologi dell’ottocento ● L’illuminismo è antistoricista ● Quindi una delle funzioni e degli obiettivi della cultura dell’illuminismo era l’eliminazione della conoscenza storica. Il restauro nascerà dalla negazione di questi principi
Contexto:
‘700, dall’illuminismo al romanticismo, abbandono dell’idea che la ragione sia l’unico strumento a disposizione dell’uomo per la conoscenza, recupero di un valore soggettivo del sentimento, ritorno all’idea dell’esistenza del sovrannaturale, religioni, valore dell’artista di un personaggio che ha delle capacità particolari, che attraverso immaginazione e ispirazione produce oggetti che non sono comuni. Ritorna rilevante il tema della nazionalità e nazionalismo, senso di appartenenza ad un luogo, non si abbandonano i diritti naturali dell’uomo e internazionale illuministico, ma è più un superamento; (si aggiunge in Francia la mancia); il genio del cristianesimo è uno dei libri più importanti del periodo, in architettura
Ideia:
● Giudizio sentimentale ● Rappresenta una rivoluzione perché un’architettura non viene più criticata e giudicata sulla base alla rispondenza ai canoni classici, alla capacità dell’architetto a risolvere problemi costruttivi, ma giudicata sulla base del sentimento che l’edificio scatena nell’uomo. Non è un giudizio razionale ma sentimentale, un giudizio che apre ad un apprezzamento romantico dell’arte
● l’arte è senza regola per definizione. Corrente Idealista, verso la metà dell’800, che darà luogo ad una teoria del restauro.
La storia nel ’700 era analisi del documento, e separazione dei fatti veri dalle falsità, messe in luce dalla verità testuale, nell’800 la storia è narrazione dei fatti, che supera i dati analitici, è coinvolgente, si tiene ciò che è untile per il presente e quindi anche le cose deturpate da motivi politici
RESTAURO
● diventa ( se torna) un momento dell'esaltazione della cultura nazionale ● il primo intervento del restauro si concentra a Firenze (Dante) ● chiesa di San Pietro di Pavia (prima a essere restaurata) ● 3 casi particolari di restauro (se ha avuto delle parziali distruzioni in seguito all’intervento dell’uomo o delle intemperie; se non è stato completato; se è stato completato ma con stili discordanti)
l’antico, ma non sia l’antico, proclamando la difformità dello stile, anche negli elementi decorativi bisogna arrivare ad una semplificazione, inoltre ( involtre) va usato un materiale diverso, se non si può va messa ( coloca) una targhetta con la data
● molti burocrazia ● Anche a Milano il restauro è il restauro di tipo analogico storico alla Beltrami non quello filologico alla Boito
LEGGE 1912
● Prima delle legge, il proprietario se poteva fare qualcosa vuole con su oggetto. Ex: La casa Caccia. Negli anni ‘80 dell’800 giuridicamente si stabilisce un nuovo principio che apre la strada alle leggi di tutela, si dice: l’edificio può avere un valore di carattere culturale non afferente alla proprietà privata, ma un valore di carattere nazionale…quindi giuridicamente appartiene alla nazione, questo concetto aprirà alla possibilità delle leggi di vincolo, alla possibilità di definire inalienabili degli edifici. ● La legge del 1912, stabilisce un sistema di diritti e di doveri chi e proprietario di un oggetto vincolato non può alterarlo in alcun modo se non dopo aver ricevuto il consenso di appositi uffici, le soprintendenze.
● Il proprietario ha l’obbligo della manutenzione, che può essere oneroso perché deve mantenerlo ● Intervenzione del stato si non c’è manutenzione ● Questa è la cosa fondamentale da ricordare, la legge impone un sistema di diritti e doveri, ma non definisce alcuna modalità di restauro, la legge del ’39 riprende ( retoma) questi principi come citazioni
● stabilirà anche che un edificio di proprietà pubblica è da considerarsi automaticamente vincolato quando compie 50 anni di età, ma non solo, se è di proprietà pubblica, anche se di proprietà della chiesa o di enti morali, quindi se non è di proprietà privata.
● esamina il gotico come razionalista ● Violet ha un’idea dell’architettura come di un’arte autonoma, idea opposta a quella di Selvatico ● L’arte é qualche cosa che sa mostrare certe cose in un certo modo, l’arte non è nel suo contenuto storico o narrativo, ma è nella capacità espressiva dell’artista. Questo significa che per studiarla e capirla, non è necessaria la conoscenza della storia, ma bisogna capire la coscienza dell’artista. ● Violet, bisogna basarsi sull’analisi dello stile assoluto. Cos’è lo stile assoluto? È lo stile del singolo artista, quello che dimostra l’autonomia dell’arte e non la sua dipendenza dalla cultura sociale ● lui dice che c’è arte in un oggetto quando è prodotto secondo un principio di coerenza assoluta ed è privo totalmente di contraddizioni ● Il restauratore deve studiare l’opera come stile assoluto deve verificare con quali principi è stata congegnata ( adivinhando) e ricondurla ( traze-la) alla perfezione di stile, che potrebbe essere uno stato storicamente mai esistito ● il suo giudizio è totalmente estetico, ma di un’estetica giudicata razionalmente. Questa èl’antitesi totale al restauro italiano ● In Francia oggi si restaura ancora come Violet aveva indicato ● è restaurato Dotre-Dame quindi la cattedrale ad una unità formale e non stilistica
JOHN RUSKIN
● dal punto di vista della filosofia dell’arte e dell’estetica ritiene che tutto il bello di cui l’uomo può godere è contenuto nella natura ● L’artista è quindi un produttore di bellezze naturali, ma essendo la natura anche verità, l’artista mostra la verità.
resumindo: antichità se lascia il tempo agire sulla i monumenti e in novità non si lascia il tempo agire
● l'opera non è opera del solo autore che la realizza, ma anche il fruitore contribuisce a crearne un'idea in base alla propria opinione ● sarebbe bello mantenere il rudere ma non sempre possiamo conservare i ruderi. Se è un rudere di un'opera d'arte mobile (oggetti ecc) ancora ancora, ma se si tratta di architettura non possiamo tenere tutto ● Un criterio ineliminabile ( inevitável) di novità è l'esigenza di uso dell'architettura. L'esigenza del rispetto del valore di antichità ha un limite nel valore d'uso
GIOVANNONI
● Espone una serie di concetti che poi troveranno traduzione in una vera e propria carta del restauro negli anni ' ● Giovannoni cerca di definire, in maniera più compiuta ( completa) possibile, le distinzioni fatte da Boito e ne ribadisce ( reafirma) i principi ● Distingue tra monumenti morti = archeologia ( nessun intervento se non di natura statica) ; e monumenti vivi (potevano essere oggetto di restauro, tanto più libero quanto più il monumento si avvicina ai nostri modi) ● Rispetto delle stratificazioni storiche se hanno valore o importanza storico artistica. L'importanza non è attribuita da lui ma è lo storico dell'arte, dell'architettura che lo fa; non il restauratore che ne definisce però l'importanza, storico artistica ● La ricostruzione non è ammessa quando il monumento sia ridotto a rudere o manca di parti essenziali; è invece ammessa solo per piccoli particolari soprattutto se ripetitivi ● Filologia = studio del documento, individuazione dell'esattezza del testo, eliminazione dei significati impropri fino a trovare l'autenticità ● nega al restauro storico-stilistico il valore di carattere scientifico ● Giovannoni battezza ( batiza) il restauro secondo il metodo filologico come metodo scientifico: sottintendendo che è una tecnica che si avvale di certezze scientifiche, si avvale della storia, disciplina che porta alla certezza ● rappresenta il tramite ( relação) tra architettura e restauro ● Abolita la ricostruzione stilistica, l'attenzione dei restauratori tende a rivolgersi ( dirigir-se) verso i problemi di conservazione tecnico-statica. I restauri del periodo non sono reintegrazione stilistica, avvengono comunque, ma molto più orientati ad un restauro tecnico tramite anche l'uso di materiali moderni ● Restauro scientifico = perfezionamento del restauro di Boito ● Giovannoni si occupa anche di restauro urbano ● il principale modo di restauro urbano era il SVENTRAMENTO ● Che cosa lui pensa sulle il sventramento:
CONFERENZA DI ATENE
● si discute del restauro ● Viene elaborata una vera e propria carta del restauro architettonico, esattamente il trionfo dei principi di Giovannoni ● Punti:
● Carta italilana del restauro = trascrizione della carta di atene ● Carta D’Atene: se si deve sostituire un edificio in un centro storico, lo si farà con lo stile prevalente del centro storico
BOTTAI
● sviluppa ( desenvolve) una nuova tesi ● Verrà inoltre effettuata la traduzione dal punto di vista teoretico dei principi dell'arte idealista, contrari quindi all'idea di Giovannoni ● Nella legge di Bottai del ’39 c’è un allentamento sulla stretta ( alinhamento sobre a estreita lei) dell’esportazione delle opere d’arte ● Bottai dice, lo stato non può pensare al restauro come una realtà astratta ( abstrata) dalla cultura, anzi ( aliás) è un’azione che richiede fondamenti culturali. Quindi chi deve definire le modalità del restauro è lo stato = contexto fascista ● è talmente convinto della funzione educativa del restauro che, scrive, la carta del restauro sarà inserita nella carta della scuola ● dice che la funzione del restauro, come la funzione di qualsiasi altra attività nel fascismo, è quella di esaltare la civiltà italiana.
● Se si dovesse prendere alla lettera ( colocando ao pé da letra) questa argomentazione come esaustiva, dovremmo dire che non ci sono opere d’arte di architetti progettisti, ma solo opere d’arte di architetti restauratori ● Nel dopo guerra nascerà un restauro improntato su basi idealiste che si chiamerà restauro critico
BRUNO ZEVI
● crítica architettonica di tipo idealista, anni 50 ● sosteneva l’idee crociana e anche di Wright (architettura organica) ● l’architettura è tale perché modella uno spazio
CRITICHE VANGUARD
● il rapporto ( relação) con il passato perché il restauro è questo. E dobbiamo sottolineare che la radice comune delle avanguardie artistiche in tutti i modi con i quali si sono espresse è il rifiuto della tradizione storica, la ricerca di mezzi espressivi nuovi e il rifiuto dello storicismo ● Il movimento che esprime con maggior radicalità questo rifiuto del passato è proprio il movimento italiano dei futuristi
ANTONIO SAN’ELIA
● abbiamo antistoricismo, il rifiuto di ogni citazione storica, l’adesione alle esigenze della vita moderna che sono interpretate dinamicamente come movimento, la casa che diventa essa stessa un fenomeno in movimento e il carattere effimero ● sant’Elia dice:” contro il monumentalismo” non fa riferimento solo ad un atteggiamento estetico, ma rifiuta un’architettura che sia portatrice di valori eterni, di valori destinati a durare nel tempo ● L’architettura dev’essere effimera, e farà solo ciò che serve per lo svolgimento della sua funzione. ● Poi, qualcuno dirà che l’architettura dev’essere funzionalista, deve solo mettere in funzione, però il concetto è già compreso
GROPIUS
● Gropius in un altro passo dice che bisogna evitare la conoscenza dell’esempio storico perché questo inibisce le tue facoltà inconsce ( incoscientes)
LE CORBUSIER
● dice che il passato storico quando patrimonio universale, va rispettato. La città è fatta da grandi monumenti con valore universali proprio perchè rappresentano dei valori e vanno rispettati, il tessuto intermedio deve essere abbattuto ( abatido) per raggiungere i criteri di igienicità, insolazione
● una posizione antidealista, tra il sentire, l’organizzazione sociale, l’aspirazione di progresso e l’architettura ● l’architettura moderna è quella che esprime le aspirazioni del progresso moderno e quindi la città dev’essere fatta di architettura moderna
● I monumenti rappresentano un tramandarsi dei valori eterni, sono stati riconosciuti come monumenti perché rappresentano un valore universale e quindi solo una parte che non deve cadere ● Il tessuto residenziale è la parte che deve cadere perché l’attività della vita e i modi con cui questa architettura viene usata, sono quelli che cambiano radicalmente ● concorda con Le Corbusier
CIAM (32)
● articolo 65 = C’è una coscienza della necessità, dell’attenzione verso il centro antico ● articolo 66 = Essi dovranno essere tutelati quando sia espressione di una cultura precedente. In tutto quello che è passato ha per ciò diritto all’eternità ed è opportuno saper scegliere opportunamente quello che deve essere rispettato, ci vuole quindi un criterio selettivo. Se gli interessi della città sono compromessi dal permanere di alcune presenze insigni, maestose, i monumenti di un’era trascorsa, bisognerà cercare una soluzione che sia in grado di conciliare i due opposti punti di vista ● articolo 70 = non si può costituire nuovi edifici che sembrano con gli antichi
DOPPO 2°GM
● Nasce immediatamente nel dopoguerra un dibattito su come doveva avvenire la ricostruzione, la soluzione l’aveva data Giovannoni, disse che non si poteva applicare la carta del restauro in modo integrale, si applicava fin dove era possibile e poi si doveva procedere con la ricostruzione per garantire un’integrità del tessuto urbano, che secondo Giovannoni era necessaria ● si distinguerà tra istanze storiche, che vorrebbero mantenere tutto, e istanze estetiche che vorrebbero arrivare ad un’espressione formale il più possibile integra. E l’istanza psicologica, ovvero ( ou seja) la volontà di riavere le cose fin dove possibile così come erano ● ex: Palazzo dei trecento di Treviso È un broletto che era stato devastato da una bomba per circa il 50%.Il caso del Palazzo dei Trecento a Treviso è un esempio di restauro per certi versi molto interessante. La facciata era significativamente inclinata verso l’esterno a causa della spinta provocata dall’esplosione. Si fece un’operazione non simpatica, ma qui giustificata, nella parte distrutta dove mancava anche il piano orizzontale si è deciso di realizzare delle travi in cls armato e una soletta in latero cemento (principio della
● LA formulazione sopra di Pane, dà l’avvio ad una elaborazione che si autodefinirà restauro critico che vede in un primo tempo alleati sullo stesso piano tre grandi figure: Roberto Pane, Cesare Brandi e Renato Bonelli ● Quindi sostenitore del restauro critico, che anche Brandi abbandona molto presto, sarà solo Renato Bonelli ● Si parla di restauro critico perché la premessa per il restauro è un giudizio critico, il giudizio critico sta nella domanda è un’opera d’arte o non lo è? Se non è opera d’arte si procede con il restauro filologico, se è opera d’arte si procede con il restauro critico ● Il giudizio critico privilegia il valore artistico quando si tratta di un’opera d’arte, quindi occorre avere come presupposto il potenziamento dell’unità dell’opera d’arte. Concetto interessante che considera l’opera d’arte non come una somma delle parti ma come l’unità che sublima la somma delle parti, quindi non è ammesso ( admitido) nessun principio di riconoscibilità che sarebbe un’interferenza nell’immagine. Questo perché ritiene che il veicolo di conoscenza dell’opera d’arte è l’immagine, già questo concetto non è più crociano, perché riduce l’opera d’arte a puro visibilismo ● Se la stratificazione storica non è essa stessa opera d’arte deve essere eliminata. Si vede bene come vengono ribaltati ( invertido) i principi del restauro considerati fino a quel momento: non mantenimento delle stratificazioni, ritorno alla purezza e all’integrità originale, non riconoscibilità dell’intervento
RENATO BONELLI
● fissa ( estabelece) il totale rovesciamento ( derrubamento) della carta del restauro ● dire che se un’opera d’arte si sovrappone ad un'altra opera d’arte è legittimo separarle. In questo modo sostiene che si recuperano due opere d’arte che sono depurate da ciò che impedirebbe il loro apprezzamento totale ● EX: cupola x affreschi Santa Maria del Fiori
● dopo guerra e modernismo
PER BRANDI
● Sostiene che l’artista è colui ( aquele) che ha una concezione del mondo e la rappresenta in un certo modo, anche l’architettura è stato questo ● L’architettura moderna non è una rappresentazione della realtà o della vita, ma vuole essere il nostro stesso modo di stare al mondo, quindi è una realtà esistenziale non figurativa ● l’architettura moderna è un insieme di relazioni spaziali ed esistenziali. Arriva quindi a dire che non è possibile accostare l’architettura moderna all’antico perché sono due realtà completamente diverse.
● Brandi conclude dicendo che nel centro antico il moderno non deve esserci, nella città moderna ci sarà
PER PANE
● La prima opposizione è di Roberto Pane a che dice Brandi non abbia senso per due motivi: 1 - perché stabilisce una discontinuità storica, c’è un prima (architettura e rappresentazione) e un dopo (architettura come organizzazione dell’esistenza), ma la storia è una continuità 2 - per Pane Cesare Brandi ha confuso l’opera d’arte con il contenuto dell’opera d’arte. L’esistenzialità, la forma che rappresenta la funzione, ecc. sono i principi del movimento moderno, quindi rappresentano l’idea universale che il movimento moderno vuole. Se un’architettura moderna realizza questo in una forma che dimostra un’idea assoluta abbiamo un’opera d’arte
PER ZEVI
● da ragione a Brandi tradendo il suo crocianesimo, entusiasmato per il moderno, sostiene la posizione brandiana, ma la rovescia dicendo che è vero che il moderno non può stare accanto all’antico, ma secondo lui questo vuol dire che il moderno può sostituire l’antico, quindi si fa sostenitore della presenza massiccia dell’architettura moderna nell’antico ● se l’antico è integro e rappresenta una realtà unitaria, allora il moderno lo faremo fuori, ma se l’antico è una sovrapposizione di stili allora non c’è motivo di una conservazione integrale e si farà anche l’architettura moderna nell’antico
CARTA DI VENEZIA (1964)
● Alla fine, la carta di Venezia riproduce integralmente la carta di Atene, quindi nel 1964 si verifica una piena riconferma dei criteri del restauro filologico, con alcune importanti novità che derivano da Roberto Pane e in parte da Gazzola. La novità sono:
● Brandi pensa che se può interpretare il restauro di due modo distinti: l’istanza storica o l’isntanza estetica ● Cultura materiale = É tutto quello che l’uomo fa per procedere il suo bisogno elementari ● Cultura colectiva = quando la cultura materiale diventa cultura di un grupo
● sostiene che nell’intervento del centro antico bisogna conservare, e bisogna ritornare al tipo originario se contaminato da interventi fatti dopo la rivoluzione industriale, questo vuol dire che non è un problema formale, di decoro o di falso storico, ma è un problema di organizzazione distributiva ● RESTAURO TIPOLOGICO (segundo lui) = il restauro tipologico come proposta di intervento a livello edilizio e a livello urbano operante, non solo per l’antico ma anche per il moderno. Le addizioni alla città antica, anche al di fuori delle mura, devono rispettare le caratteristiche tipologiche a cui si appoggiano ( apoiam) , e quindi devono avere un richiamo negli aspetti distributivi e morfologici al tipo prevalente nella città, quindi non al tipo edilizio come diceva la carta di Venezia, ma al tipo dal punto di vista della sua struttura funzionale
URBANO
● l’Italia non aveva una vera e propria legge urbanistica e la prima risaliva al 1942 ed è una legge che permette ai comuni di dare certe volumetrie ● Con la legge del 1942 si è fissato ( fixado) un principio che il piano regolatore dovesse riguardare l’intero territorio, ma l’interpretazione che ne è stata data, l’applicazione e l’indeterminazione rispetto ai criteri temporali e finanziari, ha prodotto ( produziram) delle cose incredibili ● GIOVANNONI
● È la Associazione Nazionale Centri Storico Artistici ● rappresenta una grande novità, perché mentre le associazioni di tutela paesaggistica erano di privati come Italia Nostra
BRUNO GABRIELLI
● Il vero problema è che esiste in Italia un problema della casa ● c’era una carenza effettiva di case, la migrazione da sud a nord ha causato un’abbondanza di case al sud ed una carenza di case al nord. Il vero problema è risolvere il problema della casa, come problema sociale e non come problema storico conservativo, quindi la questione ei centri storici va esaminata in un altro modo, ci sono centri storici in via di distruzione per eccesso di pressione abitativa, Milano, Torino, Genova ecc. quindi occorrono case, mentre ci sono luoghi dove il centro storico è distrutto per abbandono come nei paesi del sud, in questo caso la salvezza del centro storico non sta in un piano regolatore generale ma in un piano territoriale-economico che elimini il fenomeno dell’immigrazione
LEGGE BUCALOSSI
● calcolare i metri cubi edificabili città per città lungo tutto il territorio nazionale e facendo così una media per poi estenderla su tutto il territorio nazionale, così nel caso in cui non si rispettasse la volumetria il comune poteva espropriare e rendere al servizio pubblico
CARTA d’ AMSTERDAM
● Tutto dibattito che abbiamo visto è concluso con la carta d’Amsterdam ● ha proclamato la necessità che si opera attraverso di un restauro integrato, diferente di integrale ( integral ). ● Restauro integrato ( integrado) = Si afferma che quando si opera nel centro storici occorra di sì intervenire a livello urbanistico, quindi non considerare le questione sui singoli edifici ● Restauro integrale = L’operazione di restauramento edilizio ( imobiliário) con interventi di restauramento di natura economico-sociale ● La carta d’Amsterdam non entra mai nel merito di come restaurare, si afferma l'esigenza di piani di integrazione
RESTAURO CONSERVATIVO
● Se il restauro nelle forme tradizionali è inaccettabile e tendenzialmente occorre un atteggiamento conservativo spinto il più possibile, entra in maniera dirompente il problema posto già da Ruskin, sulla quotidiana e continua manutenzione che non