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TEORIA DELLA MENTE - Cos'è e come studiarla, Appunti di Psicologia dello Sviluppo

- Cos'è la teoria della mente - Funzioni - Come studiare la teoria della mente: utilizzo dei compiti di falsa credenza Scienze della Formazione Primaria, primo anno, primo semestre. Riguardano il corso di Psicologia dello Sviluppo

Tipologia: Appunti

2023/2024

In vendita dal 25/06/2025

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TEORIA DELLA MENTE
CHE COS’È LA TEORIA DELLA MENTE?
È una teoria sul funzionamento della mente, che ognuno di noi ha circa il funzionamento della mente
propria e altrui. In particolare “la teoria che i bambini hanno su come funziona la mente”
Esiste una capacità mentale intuitiva relativa alla comprensione degli stati mentali dell’altro (cosa stanno
provando, pensando, sensazioni): tutti noi ci serviamo di conoscenze psicologiche intuitive per capire le
azioni, i pensieri e i sentimenti degli altri
La conoscenza psicologica intuitiva permette di attribuire agli altri desideri, credenze e intenzioni. Tante volte ci
basiamo su degli intuiti visivi, piuttosto che chiedere all’altro.
Ciò viene fatto attraverso ipotesi che abbiamo fatto osservando gli altri.
Definizione scientifica
Modo organizzato e sufficientemente strutturato da parte del bambino di rappresentarsi la mente, il
mondo interiore, i processi mentali, la soggettività propria ed altrui.
Modo organizzato e sufficientemente strutturato perché una teoria deve essere organizzata e strutturata. Le
teorie e le ipotesi sono sufficientemente organizzate e strutturate
Altri studiosi chiamano questo costrutto RAPPRESENTAZIONE DELLA SOGGETTIVITÀ perché non la
ritengono una teoria
Il termine TEORIA viene usato proprio per sottolineare che non si tratta di conoscenze sporadiche e isolate, ma
di conoscenze organizzate in modo organico e inerente.
Prova per verificare se i bambini hanno acquisito o no la teoria della mente
Compito spostamento inatteso
Si può usare sia un foglio scritto che dei pupazzi.
2 bamboline, una con una scatola (Anne) e l’altra con il cestino (Sally)
Sally prende la sua palla e la mette nel cestino. Sally va via e Anne mette la palla nella sua scatola.
Si chiede al bambino “Dove va Sally a cercare la palla?”. Il bambino sa dov’è la palla, Sally invece no.
A che cosa serve la teoria della mente?
Aiuta a capire gli altri, a provare empatia verso essi.
Funzione sociale
serve a dare un senso ai comportamenti e alle interazioni sociali, compiere ipotesi e previsioni.
Osservo e ipotizzo che sotto ci sia una necessità o piacevolezza nel fare qualcosa.
rendere le proprie condotte più flessibili e adeguate al contesto (aumento della prevedibilità del
comportamento). So cosa dire e quando, in base a come vediamo l’altro in quel momento
Funzione comunicativa
serve ad andare oltre il significato letterale della frase e cogliere l’intento comunicativo dell’altro.
L’atteggiamento di una persona, a differenza delle parole, può farci capire cosa in realtà vuole dirci quella
persona. Chi non possiede la teoria della mente, rimane al significato letterale
La teoria della mente fa riferimento alla capacità del bambino di comprendere il funzionamento della
propria mente e di quella degli altri (vanno in parallelo):
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TEORIA DELLA MENTE

CHE COS’È LA TEORIA DELLA MENTE?

È una teoria sul funzionamento della mente, che ognuno di noi ha circa il funzionamento della mente propria e altrui. In particolare “la teoria che i bambini hanno su come funziona la mente” Esiste una capacità mentale intuitiva relativa alla comprensione degli stati mentali dell’altro (cosa stanno provando, pensando, sensazioni): tutti noi ci serviamo di conoscenze psicologiche intuitive per capire le azioni, i pensieri e i sentimenti degli altri La conoscenza psicologica intuitiva permette di attribuire agli altri desideri, credenze e intenzioni. Tante volte ci basiamo su degli intuiti visivi, piuttosto che chiedere all’altro. Ciò viene fatto attraverso ipotesi che abbiamo fatto osservando gli altri. Definizione scientifica Modo organizzato e sufficientemente strutturato da parte del bambino di rappresentarsi la mente, il mondo interiore, i processi mentali, la soggettività propria ed altrui. Modo organizzato e sufficientemente strutturato  perché una teoria deve essere organizzata e strutturata. Le teorie e le ipotesi sono sufficientemente organizzate e strutturate Altri studiosi chiamano questo costrutto RAPPRESENTAZIONE DELLA SOGGETTIVITÀ  perché non la ritengono una teoria Il termine TEORIA viene usato proprio per sottolineare che non si tratta di conoscenze sporadiche e isolate, ma di conoscenze organizzate in modo organico e inerente. Prova per verificare se i bambini hanno acquisito o no la teoria della mente Compito  spostamento inatteso Si può usare sia un foglio scritto che dei pupazzi. 2 bamboline, una con una scatola ( Anne ) e l’altra con il cestino ( Sally ) Sally prende la sua palla e la mette nel cestino. Sally va via e Anne mette la palla nella sua scatola. Si chiede al bambino “Dove va Sally a cercare la palla?”. Il bambino sa dov’è la palla, Sally invece no. A che cosa serve la teoria della mente? Aiuta a capire gli altri, a provare empatia verso essi.  Funzione sociale  serve a dare un senso ai comportamenti e alle interazioni sociali , compiere ipotesi e previsioni. Osservo e ipotizzo che sotto ci sia una necessità o piacevolezza nel fare qualcosa.  rendere le proprie condotte più flessibili e adeguate al contesto (aumento della prevedibilità del comportamento). So cosa dire e quando, in base a come vediamo l’altro in quel momento  Funzione comunicativa  serve ad andare oltre il significato letterale della frase e cogliere l’intento comunicativo dell’altro. L’atteggiamento di una persona, a differenza delle parole, può farci capire cosa in realtà vuole dirci quella persona. Chi non possiede la teoria della mente, rimane al significato letterale La teoria della mente fa riferimento alla capacità del bambino di comprendere il funzionamento della propria mente e di quella degli altri (vanno in parallelo):

  1. Rappresentarsi la soggettività  gli stati mentali propri (metacognizione) e altrui. Questa comprende tutto quello che è emozioni, pensieri, desideri, opinioni, credenze.
  2. Rappresentarsi il rapporto che intercorre tra stati mentali e mondo reale  cioè come la rappresentazione di una persona sta nei confronti della realtà. Si tratta di acquisire la consapevolezza che la mente funziona in base a rappresentazioni della realtà , che possono essere diverse da persona a persona ( punti di vista diversi ), e diverse dalla realtà oggettiva (io posso essere convinto che la mia palla è nel cestino, ma la realtà mi dice che la palla è nella scatola, quindi posso avere una falsa credenza ). COME STUDIARE LA TEORIA DELLA MENTE? È difficile chiedere concetti astratti ai bambini. Quindi la teoria della mente si studia attraverso dei compiti di falsa credenza Compiti di falsa credenza  sono dei test che valutano la capacità del bambino di considerare che un’altra persona può avere una credenza da questi ritenuta vera, ma che il bambino sa essere falsa perché non corrispondente alla realtà. Il bambino deve essere capace di attribuire ad un altro soggetto una falsa credenza rispetto alla realtà e di rappresentarsi il contenuto della mente dell’altro come diverso dal proprio. Il bambino ha acquisito la teoria della mente quando è consapevole che gli altri possono avere delle false credenze. Questo avviene ben prima di quanto ipotizzato da Piaget (7 anni), i bambini riescono a tenere conto del punto di vista degli altri rappresentandosi le loro emozioni, i loro desideri, e le loro credenze rispetto alla realtà. Due tipi di compiti  Spostamento inatteso  Wimmer, Perner, 1983  Scatola ingannevole  Perner Leekam, Wimmer, 1987 Spostamento inatteso Un bambino di nome Maxi, con sua mamma, è in cucina. Maxi mette nell’armadio rosso una barretta di cioccolata, poi esce a giocare in giardino. La mamma prende la barretta di cioccolata, ne usa un po’ per preparare un dolce e poi la ripone nell’armadio verde, invece che in quello rosso. Ora Maxi torna in casa e per merenda vuole la barretta di cioccolata. Dove andrà a cercarla? Nell’armadio rosso o in quello verde? A questi tipi di compito risponde correttamente il 33% dei bambini di 4 anni e oltre il 90% dei bambini di 6 anni.  teoria della mente acquisita verso i 6 anni? Il fallimento nei compiti di falsa credenza è dovuto alla difficoltà del soggetto testato di tenere in considerazione l’aspettativa del protagonista (un oggetto rimane laddove è stato collocato) oppure è un problema di memoria o comprensione delle consegne? Sono state messe a punto delle prove diverse Scatola ingannevole Scatola di Smarties Si fa vedere ad un bambino una scatola di Smarties chiusa e gli si chiede: “Secondo te, cosa c’è in questa scatola?” Il bambino generalmente risponde “degli Smarties” oppure “dei dolcini” o “delle caramelle”. A questo punto si apre la scatola di fronte al bambino e gli si mostra che dentro ci sono delle matite. Si dice al bambino che sta per entrare un altro bambino a cui verrà mostrata la scatola chiusa. Si chiede al bambino: “Secondo te, cosa risponderà il bambino che entra quando gli chiederemo cosa c’è in questa scatola?” Il bambino è in grado di attribuire all’altro compiti di falsa credenza? Risponde correttamente la maggior parte dei bambini di 4 anni e la maggior parte dei bambini sbaglia e risponde “le matite!”  la teoria della mente si sviluppa allora intorno ai 3, 4 anni.