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SVILUPPO SOCIALE - Cooperazione, competizione, comportamento prosociale, Appunti di Psicologia dello Sviluppo

Appunti relativi allo sviluppo sociale diviso in quattro parti: - La relazione tra pari - La cooperazione - La competizione - Il comportamento prosociale Scienze della Formazione Primaria, primo anno, primo semestre. Riguardano il corso di Psicologia dello Sviluppo

Tipologia: Appunti

2023/2024

In vendita dal 25/06/2025

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rebecca-canu 🇮🇹

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LO SVILUPPO SOCIALE
Cooperazione, competizione, comportamento prosociale
LA RELAZIONE TRA PARI
Le teorie tradizionali consideravano la socialità fra bambini a partire dall’età della scuola
primaria.
Due ragioni di ciò:
1. Teorie di riferimento :
Freud la relazione sociale più importante durante l'infanzia è quella con i genitori (ignorati i
rapporti bambino-bambino).
Piaget l'egocentrismo è il tratto essenziale della psicologia infantile; le relazioni fra pari in età
prescolare sono connotate da forte egocentrismo.
2. Metodologia di ricerca utilizzata
Metodi clinici retrospettivi (centralità dei ricordi) si cercava di ricordarsi cosa gli adulti
provavano da bambini ma questo non è funzionale.
Metodi sperimentali (in contesti non naturali) si andava dunque ad analizzare il bambino
quand'era a casa di altri e qui logicamente il comportamento è differente perché ci si comporta
diversamente quando si è a casa propria o no. o centrati sul colloquio (rilevanza delle abilità
linguistiche). Questa metodologia non analizza ciò che veramente fa un bambino quando sta con
un coetaneo.
Attualmente la ricerca sulle relazioni sociali fra bambini:
Considera la socialità infantile fra pari primaria (esiste una programmazione biologica alla
socialità) e il bambino come un individuo attivo nella ricerca e costruzione dei suoi legami
sociali.
Utilizziamo una metodologia di ricerca per lo più basata sull’osservazione del bambino in
contesti naturali (osservazione etologica) il fatto di osservare senza intervenire ci permette di
vedere i comportamenti spontanei perciò abbiamo cambiato metodologie. Questi metodi sono
nati da insegnanti che hanno osservato i bambini.
La diffusone di asili nidi ha favorito lo studio delle relazioni spontanee tra pari. Il bambino è
caratterizzato da una competenza sociale estremamente precoce e complessa.
Quello che il bambino fa con i suoi pari è diverso da quello che fa con gli adulti, abbiamo una
socialità complessa che tiene conto di diversi intesti e d diversi fattori come gli interlocutori.
Il bambino è caratterizzato da una competenza sociale estremamente precoce e complessa.
Numerosi studi hanno analizzato le caratteristiche delle diverse modalità interattive usate dai
bambini
Strategie cooperative
Comportamenti prosociali
Strategie competitive
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LO SVILUPPO SOCIALE

Cooperazione, competizione, comportamento prosociale

LA RELAZIONE TRA PARI

Le teorie tradizionali consideravano la socialità fra bambini a partire dall’età della scuola primaria. Due ragioni di ciò:

  1. Teorie di riferimento : Freud  la relazione sociale più importante durante l'infanzia è quella con i genitori (ignorati i rapporti bambino-bambino). Piaget  l'egocentrismo è il tratto essenziale della psicologia infantile; le relazioni fra pari in età prescolare sono connotate da forte egocentrismo. 2. Metodologia di ricerca utilizzata Metodi clinici retrospettivi (centralità dei ricordi)  si cercava di ricordarsi cosa gli adulti provavano da bambini ma questo non è funzionale. Metodi sperimentali (in contesti non naturali)  si andava dunque ad analizzare il bambino quand'era a casa di altri e qui logicamente il comportamento è differente perché ci si comporta diversamente quando si è a casa propria o no. o centrati sul colloquio (rilevanza delle abilità linguistiche). Questa metodologia non analizza ciò che veramente fa un bambino quando sta con un coetaneo. Attualmente la ricerca sulle relazioni sociali fra bambini:  Considera la socialità infantile fra pari primaria (esiste una programmazione biologica alla socialità) e il bambino come un individuo attivo nella ricerca e costruzione dei suoi legami sociali.  Utilizziamo una metodologia di ricerca per lo più basata sull’osservazione del bambino in contesti naturali (osservazione etologica) il fatto di osservare senza intervenire ci permette di vedere i comportamenti spontanei perciò abbiamo cambiato metodologie. Questi metodi sono nati da insegnanti che hanno osservato i bambini. La diffusone di asili nidi ha favorito lo studio delle relazioni spontanee tra pari. Il bambino è caratterizzato da una competenza sociale estremamente precoce e complessa. Quello che il bambino fa con i suoi pari è diverso da quello che fa con gli adulti, abbiamo una socialità complessa che tiene conto di diversi intesti e d diversi fattori come gli interlocutori. Il bambino è caratterizzato da una competenza sociale estremamente precoce e complessa. Numerosi studi hanno analizzato le caratteristiche delle diverse modalità interattive usate dai bambini  Strategie cooperativeComportamenti prosocialiStrategie competitive

LA COOPERAZIONE

Modalità di interazione che ha alcune caratteristiche specifiche:  Presenza e definizione di un obiettivo comune e condiviso dai partecipanti all’interazioneCoordinamento delle azioni individuali in una progettualità di gruppo o di coppia ; i contributi individuali devono essere complementari e correlati. Es essere d’accordo su un disegno da fare ma poi lo si fa insieme, non che solo uno lo fa e l’altro guarda sennò non vi è cooperazione Il coordinamento di punti di vista diversi è favorito dalla comunicazione verbale. Cooperazione  costituisce la modalità più evoluta ed articolata di condurre l’interazione sociale. Costituisce un importante mezzo per lo sviluppo cognitivo  nel condividere un obiettivo comune i bambini devono rappresentarsi i rispettivi punti di vista e saperli coordinare tra loro. Fattori favorenti la cooperazione  Fattori interni all’individuo  caratteristiche cognitive, affettive  Fattori esterni all’individuo  caratteristiche sociali e contestuali FATTORI COGNITIVI

1. Rappresentazione della realtà e distanziamento Importanza del gioco simbolico  esso facilita il decentramento cognitivo ed emotivo. Aiuta a ristrutturare la realtà. Favorisce la capacità di tenere conto del punto di vista dell'altro. La cooperazione richiede di andare oltre la realtà per inventare soluzioni nuove , più elaborate, che tengano conto delle esigenze di persone diverse. 2. Flessibilità del pensiero Capacità di non rimanere vincolati alle modalità di risposta già acquisite , di saper modificare il proprio comportamento in relazione al mutare delle situazioni. Tale capacità aiuta ad andare oltre il dato contestuale attraverso l'immaginazione di soluzioni nuove. I bambini cognitivamente più flessibili , durante le interazioni sociali, agiscono e verbalizzano in modo più cooperativo e meno competitivo rispetto ai bambini a bassa flessibilità

  1. Criteri di classificazione narrativi (anziché logici): I bambini più "narrativi" si sono rivelati più cooperativi rispetto ai bambini che utilizzano modalità logiche nei compiti di classificazione degli oggetti. Il pensiero narrativo favorisce la rappresentazione mentale della soggettività altrui e quindi aiuta a tenere in considerazione punti di vista diversi (teoria della mente).
  2. Linguaggio (capacità di simbolizzazione) Una verbalizzazione più ricca facilita comunicazione e lo scambio da parte degli attori dell'interazione dei reciproci punti di vista, favorendo la costruzione e la condivisione di un progetto comune. Es bambini stranieri non riescono a comunicare in modo verbale quindi si esprimono diversamente tipo tirano una riga sopra FATTORI AFFETTIVI Alcuni stati emotivi possono modificare il livello di organizzazione cognitiva , conducendo a utilizzare modalità d'interazione sociale più primitive oppure più evolute e complesse. Aspetti negativi per la cooperazione  percezione di impotenza e insicurezza (paura) Aspetti emotivi positivi per la cooperazione  percezione di sicurezza e senso ci competenza, autoefficacia e desiderio di stare con gli altri