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Guide e consigli
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Riassunti Lezioni Di Psicoterapia, Appunti di Psicoterapia

Breve e sintetico riassunto dei primi capitoli di lezioni di psicoterapia

Tipologia: Appunti

2024/2025

In vendita dal 01/07/2025

Ryak
Ryak 🇮🇹

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LEZIONI DI PSICOTERAPIA - Liotti
CAP 1: Attaccamento e intersoggettività
CAP 2: La formulazione del caso clinico
CAP 3: L'alleanza terapeutica: costruzione, rotture e riparazione
Capitolo 1
Concetti di Base e Teorie Chiave:
Trevarthen notò che tra madre e neonato si sviluppa una "proto-conversazione"
fatta di sguardi, sorrisi e scambi emotivi. Questa comunicazione precoce è definita
intersoggettività primaria, una conoscenza implicita che consente al neonato di
sintonizzarsi emotivamente con l'altro. Nello sviluppo, si evolve verso
l'intersoggettività secondaria, che richiede la capacità di pensare l'altro come
pensante. Secondo Trevarthen, l'intersoggettività è innata e l'attaccamento ne è
un'evoluzione.
I neuroni specchio supportano la prospettiva di Trevarthen, dimostrando che siamo
predisposti a sintonizzarci con l'altro, identificando l'obiettivo e il significato dei gesti.
Marrone e Lyons-Ruth suggeriscono di mantenere separati i concetti di
intersoggettività e attaccamento, data la loro derivazione da tradizioni teoriche
diverse.
Stern li considera sistemi motivazionali distinti e indipendenti, sullo stesso piano.
Liotti evidenzia che la coscienza nasce dagli scambi giocosi della proto-
conversazione. Distingue la coscienza primaria (basata sul conoscere relazionale
implicito, basato sul riconoscere le intenzioni dell’altro senza bisogno di pensiero
esplicito) dalla coscienza secondaria (mediata dal linguaggio e dall'evoluzione
culturale).
Gli esperimenti di deprivazione sensoriale o sociale dimostrano che l'isolamento
prolungato può portare alla perdita del senso di identità.
In ambito clinico, l'enactment è quando contenuti impliciti non riescono a diventare
espliciti verbalmente.
Natura Umana e Teoria Multimotivazionale:
La fonte presenta diverse visioni sulla natura umana:
o Freud la intende come istinti e la capacità umana di reprimerli.
o La psicologia comportamentista e parte della psicoanalisi la vedono
influenzata prevalentemente da variabili culturali.
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LEZIONI DI PSICOTERAPIA - Liotti

  • CAP 1: Attaccamento e intersoggettività
  • CAP 2: La formulazione del caso clinico
  • CAP 3: L'alleanza terapeutica: costruzione, rotture e riparazione

Capitolo 1

Concetti di Base e Teorie Chiave:

  • Trevarthen notò che tra madre e neonato si sviluppa una "proto-conversazione" fatta di sguardi, sorrisi e scambi emotivi. Questa comunicazione precoce è definita intersoggettività primaria , una conoscenza implicita che consente al neonato di sintonizzarsi emotivamente con l'altro. Nello sviluppo, si evolve verso l' intersoggettività secondaria , che richiede la capacità di pensare l'altro come pensante. Secondo Trevarthen, l'intersoggettività è innata e l'attaccamento ne è un'evoluzione.
  • I neuroni specchio supportano la prospettiva di Trevarthen, dimostrando che siamo predisposti a sintonizzarci con l'altro, identificando l'obiettivo e il significato dei gesti.
  • Marrone e Lyons-Ruth suggeriscono di mantenere separati i concetti di intersoggettività e attaccamento, data la loro derivazione da tradizioni teoriche diverse.
  • Stern li considera sistemi motivazionali distinti e indipendenti, sullo stesso piano.
  • Liotti evidenzia che la coscienza nasce dagli scambi giocosi della proto- conversazione. Distingue la coscienza primaria (basata sul conoscere relazionale implicito, basato sul riconoscere le intenzioni dell’altro senza bisogno di pensiero esplicito) dalla coscienza secondaria (mediata dal linguaggio e dall'evoluzione culturale).
  • Gli esperimenti di deprivazione sensoriale o sociale dimostrano che l'isolamento prolungato può portare alla perdita del senso di identità.
  • In ambito clinico, l' enactment è quando contenuti impliciti non riescono a diventare espliciti verbalmente. Natura Umana e Teoria Multimotivazionale:
  • La fonte presenta diverse visioni sulla natura umana : o Freud la intende come istinti e la capacità umana di reprimerli. o La psicologia comportamentista e parte della psicoanalisi la vedono influenzata prevalentemente da variabili culturali.

o La psicologia evoluzionistica sostiene una continuità natura-cultura, con sistemi innati ambientalmente labili e una mente composta da moduli specifici (domain-specific). o Il post-modernismo nega l'esistenza stessa della natura umana.

  • Tomasello suggerisce che una variazione genomica abbia potenziato la socialità umana e permesso l'evoluzione culturale. La corteccia paracingolata anteriore , un'area esclusivamente umana, è cruciale per la metacognizione, consentendo di riflettere attivamente sulle intenzioni altrui.
  • Edelman e Damasio ipotizzano che la coscienza derivi dalla capacità di "rimappare" le mappe cerebrali.
  • Liotti propone una teoria multimotivazionale per comprendere la motivazione e la relazionalità umana. Il Cervello Tripartito di MacLean: Questa teoria fornisce una cornice per comprendere l'architettura cerebrale e mentale:
  • Cervello Rettiliano : o È il più antico e responsabile delle funzioni di sopravvivenza di base (es. omeostasi, alimentazione, respirazione). o Include sistemi comportamentali come attacco/fuga, esploratorio, territorialità e procacciamento del cibo. o I sistemi motivazionali qui presenti sono non interpersonali e condivisi da tutti i vertebrati. o L'attivazione di questo livello non è accompagnata da vere emozioni, ma da sensazioni di eccitazione (es. comportamenti sessuali perversi, agiti antisociali). o La disumanizzazione (percepire l'altro come un oggetto senza dolore) è associata a questo livello.
  • Cervello Antico-mammifero (o "limbico") : o Legato alle emozioni e ai comportamenti sociali primari. o Comprende sistemi motivazionali interpersonali , finalizzati alla formazione e al mantenimento di legami: § Sistema di rango : stabilisce gerarchie sociali attraverso aggressività ritualizzata e subroutine di resa. § Sistema di attaccamento-accudimento : complementari, regolano la ricerca e l'offerta di protezione in condizioni di vulnerabilità (es. separation call , contatto morbido).

Capitolo 2

  • Il Piano non Cosciente del Paziente : Il paziente arriva in terapia con un bisogno profondo e non consapevole di trovare sicurezza nella relazione e di capire da dove vengono i suoi problemi. Questo "piano" è basato sulla sua conoscenza relazionale implicita , ovvero quelle aspettative e modi di relazionarsi che ha imparato nelle esperienze passate e che si manifestano attraverso le sue azioni, non le parole. o Ad esempio, se un paziente ha modelli operativi interni (schemi relazionali) insicuri, si aspetterà di non essere considerato o amato.
  • L'Insight e le Emozioni del Terapeuta : o L' insight è un momento di "illuminazione metacognitiva" , una comprensione profonda di sé, della propria vita o delle proprie difficoltà, che porta a un senso di maggiore autenticità. Contrariamente a vecchie teorie che prevedevano ansia prima dell'insight, la ricerca mostra che i pazienti sono più calmi e partecipi. o Spesso, prima dell'insight, c'è un periodo di difficoltà nella relazione terapeutica. Queste difficoltà possono far sentire il terapeuta a disagio, con emozioni negative come dubbio, impotenza, imbarazzo, vergogna o collera. o Quando i contenuti impliciti del paziente (come credenze patogene del tipo "sono un peso" o "sono indispensabile") non possono essere espressi a parole, vengono "messi in atto" nella relazione terapeutica. Questo è chiamato enactment. Se il terapeuta riesce a "correggere" queste aspettative negative attraverso la relazione, il paziente migliora e si sente più sicuro.
  • Gli Interventi del Terapeuta : Le scelte e le tecniche del terapeuta possono avere effetti diversi sulla relazione. o Pro-plan : Interventi che vanno nella direzione del piano non cosciente del paziente, riducendo l'ansia e favorendo l'insight. o Anti-plan : Interventi che vanno contro il piano del paziente, causando inquietudine, malessere e una minore autenticità nel dialogo. o Neutri : Interventi inefficaci o non pertinenti al problema.
  • La Teoria Multimotivazionale : o Secondo Liotti, i "piani" del paziente corrispondono ai sistemi motivazionali interpersonali (come attaccamento, rango, cooperazione). o I traumi sono eventi che impediscono al paziente di raggiungere i suoi obiettivi evoluzionistici (legati ai sistemi motivazionali), generando così credenze patogene. Queste credenze non nascono solo dall'attaccamento insicuro, ma anche dal conflitto tra diversi sistemi motivazionali (es. attaccamento e esplorazione autonoma).

o Il "test" implicito del paziente viene superato quando il terapeuta agisce in modo coerente con le mete originarie dei sistemi motivazionali interpersonali del paziente, smentendo le sue aspettative negative.

  • Il Modello MOTTIR per la Formulazione del Caso Clinico : È un acronimo che guida il terapeuta nella strutturazione del caso del paziente:
  1. Mete : Si definiscono gli obiettivi della terapia. Un paziente "difficile" potrebbe non riuscire a proporne.
  2. Ostacolo : Si identificano gli impedimenti attuali che bloccano il raggiungimento delle mete.
  3. Traumi : Si esplorano gli eventi passati che hanno generato le credenze patogene. Questo lavoro avviene in una fase avanzata della terapia, quando terapeuta e paziente hanno già sviluppato "strutture di protezione congiunte", ovvero abilità relazionali condivise.
  4. Test : Le credenze patogene del paziente vengono "messe alla prova" nella relazione terapeutica. § Test di transfert : Il terapeuta si trova in un dilemma, ma la relazione terapeutica non subisce forti scosse emotive. Il paziente "testa" comunque la sua credenza, ma percepisce il terapeuta come un'autorità benevola. § Trasformazione da passivo in attivo : Il terapeuta sperimenta emozioni intense e sgradevoli (paura, collera, colpa, vergogna) che sono state indotte dall'attacco del paziente. Il paziente, identificandosi con il caregiver traumatizzante, tratta il terapeuta come è stato trattato lui, sperando che il terapeuta si dimostri più resiliente.
  5. Interventi : Le azioni del terapeuta possono essere pro-plan (che confutano la credenza patogena), anti-plan (che la confermano) o neutri (inefficaci).
  6. Risposte del Paziente : Indicano l'efficacia degli interventi del terapeuta. Insight e maggiore impegno indicano un intervento pro-plan; ansia o falsa compiacenza indicano un anti-plan. In sintesi, la formulazione del caso clinico è un processo dinamico e relazionale, in cui il terapeuta non solo interpreta, ma partecipa attivamente alle dinamiche del paziente, utilizzando le proprie reazioni e il proprio comportamento per aiutarlo a modificare le sue credenze più profonde e a superare le difficoltà relazionali radicate nel passato.
  1. Formulare un contratto terapeutico : Trasformare gli obiettivi in un contratto chiaro che includa regole del setting (onorario, sedute saltate) e sia sempre modificabile insieme. Monitorare i Sentimenti del Terapeuta Le emozioni che il terapeuta prova durante la seduta (es. preoccupazione, appesantimento, allarme) sono importanti "marcatori interpersonali". Non vanno trasformate in autocritica, ma usate per capire cosa sta succedendo a livello relazionale. Flessioni e Rotture dell'Alleanza
  • Flessione : Una temporanea deviazione del paziente verso un altro sistema motivazionale, allontanandosi dall'obiettivo cooperativo.
  • Rotture : Quando il sistema cooperativo diventa inaccessibile, e la seduta può diventare "una noia mortale". Possono essere di due tipi: o Da ritiro : Il paziente si distacca emotivamente (es. cambiando argomento, compiacendosi troppo), rendendo difficile cogliere il suo disagio. Spesso legato a traumi o attaccamento disorganizzato. o Da confronto : Il paziente critica o recrimina attivamente, accusando il terapeuta. o Rotture di tipo erotizzante sono sempre dannose e comportano rischi legali. Riparazione dell'Alleanza Quando l'alleanza si rompe, è fondamentale ripararla. Ci sono due modalità:
  • Modalità indiretta : Analizzare esperienze relazionali passate del paziente, cercando somiglianze con la rottura attuale, ma richiede che il paziente abbia buone capacità metacognitive (riflessione e collegamento).
  • Modalità diretta : Esplorare apertamente la crisi relazionale nel qui e ora , con il terapeuta che si assume il ruolo di "co-protagonista" della difficoltà e chiede apertamente la prospettiva del paziente. In sintesi, l'alleanza terapeutica non è un semplice accordo, ma un processo dinamico, complesso e cruciale che richiede attenzione costante, flessibilità e la capacità del terapeuta di usare le proprie reazioni e il proprio comportamento per navigare le difficoltà e favorire il cambiamento nel paziente.