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NOVECENTO PEDAGOGICO - G. Chiosso, Appunti di Storia Della Pedagogia

si analizzano i principali soggetti della pedagogia del 1900 - Auguste Compte - Emile Durkheim - John Dewey e anche la sua University Laboratory School - Maria Montessori - Giovanni Gentile (sintetico perché già affrontato in un altro corso) Scienze della Formazione Primaria, primo anno, secondo semestre. Riguardano il corso di Storia della Pedagogia

Tipologia: Appunti

2023/2024

In vendita dal 25/06/2025

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LEZIONE 06/05
NOVECENTO PEDAGOGICO
G. CH IOSSO, Novece nto ped agogic o
AUGUSTE COMT E
È grazie alla filosofia che la pedagogia acquisisce uno statuto epistemologico proprio rispetto alle altre
scienze. La pedagogia Instaura un rap porto privil egiato con psi colog ia (poi si arriverà anche alla neurologia) e la
sociologia.
Teo ri a d e ll ’ev ol uz i on is m o
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riflesso del darwinismo. Come c’è un’evoluzione a livello biologico, c’è anche a
livello culturale e sociale
Tre sta di del l’evo luz ion e s oci ale
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Teo l og i co re l ig i os o
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Metafisico
à
si spiega il mondo attraverso la filosofia
o
Scientifico
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il mondo è spiegato attraverso le scienze esatte
Ogni momento corrisponde a un’età di evoluzione del pensiero e della conoscenza. Nel terzo stadio
l’educazione ha un ruolo importante: una civiltà fondata sulla scienza non può prescindere dall’educazione
anche se Comte non ha un preciso modello educativo
EMILE DURKHEIM
Elabora una teoria sul rapporto tra società ed educazione. Durkheim è il padre della sociologia scientifica
(sociologia moderna). Secondo lui le società complesse sono costruite su 3 fattori
o
Organizzazione razionale dello spazio e del tempo
o
Depersonalizzazione delle funzioni
o
Interdipendenza delle funzioni
Sono fattori di una soci età in dustriale: non è più l’artigiano che fabbrica un manufatto. È un prodotto
standardizzato d ietro al quale c’è una macchina .
La depersonalizzazione fa si che la funzione non si identifichi più con una persona ma con un ruolo.
Esiste tutto un principio di interdipendenza delle funzioni.
Questi tre aspetti comportano la pianificazione del lavoro
à
non si può operare senza una progettazione
Per Durk heim la sociologia ha come oggetto la comprensione dei fatti sociali. vede anche che la so cietà è in
grado di condizionare i modi di essere e di pensare degli individui. Il concetto di condizionamento, la società
che crea pressione sugli individui inducendo i singoli soggetti ad agire in modi socialmente accettabili, è un
concetto ancora oggi importante anche a livello di studi storici.
L’i nd iv id uo pe ns a d i es ser e li bero ma in realtà i suoi modi di essere e pensare sono condizionati. Il
condizionamento è fondamentale perché altrimenti la società non potrebbe funzionare.
L’ed uc az io ne h a un r uo lo fo nd am en ta le : l’educazione è un potente strumento volto a condi zionare i
comportamenti umani e a renderli socialmente accettabili. L’educazione è vista come str umento di
conformazione sociale.
La pedagogia si ostina a negare questo, si parla di autoformazione del bambino e di favorire lo spontaneismo in
realtà c’è sempre questa dualità e opposizione di vedute perché questa pedagogia fondata sull’idea
dell’autoformazione da alcuni sociologi è vista come tutt’altra cosa, perché è comunque volta a condizionare
l’individuo.
Rapporto tra educazione e società
: la personalità che si forma dall’educazione dell’individuo è la dialettica tra
qualità innate e condizionamenti sociali. Bisogna equiparare l’individuo alle forme e ai comportamenti
socialmente accet tati. Per Dewey invece l’educazione è trasformativa. Per Durkheim c’è un processo di
assimilazione e accomodamento.
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LEZIONE 06/

NOVECENTO PEDAGOGICO

G. CHIOSSO, Novecento pedagogico

AUGUSTE COMTE

È grazie alla filosofia che la pedagogia acquisisce uno statuto epistemologico proprio rispetto alle altre scienze. La pedagogia Instaura un rapporto privilegiato con psicologia (poi si arriverà anche alla neurologia) e la sociologia. Teoria dell’evoluzionismo à riflesso del darwinismo. Come c’è un’evoluzione a livello biologico, c’è anche a livello culturale e sociale Tre stadi dell’evoluzione sociale o Teologico religioso o Metafisico à si spiega il mondo attraverso la filosofia o Scientifico à il mondo è spiegato attraverso le scienze esatte Ogni momento corrisponde a un’età di evoluzione del pensiero e della conoscenza. Nel terzo stadio l’educazione ha un ruolo importante: una civiltà fondata sulla scienza non può prescindere dall’educazione anche se Comte non ha un preciso modello educativo

EMILE DURKHEIM

Elabora una teoria sul rapporto tra società ed educazione. Durkheim è il padre della sociologia scientifica (sociologia moderna). Secondo lui le società complesse sono costruite su 3 fattori o Organizzazione razionale dello spazio e del tempo o Depersonalizzazione delle funzioni o Interdipendenza delle funzioni Sono fattori di una società industriale : non è più l’artigiano che fabbrica un manufatto. È un prodotto standardizzato dietro al quale c’è una macchina. La depersonalizzazione fa si che la funzione non si identifichi più con una persona ma con un ruolo. Esiste tutto un principio di interdipendenza delle funzioni. Questi tre aspetti comportano la pianificazione del lavoro à non si può operare senza una progettazione Per Durkheim la sociologia ha come oggetto la comprensione dei fatti sociali. vede anche che la società è in grado di condizionare i modi di essere e di pensare degli individui. Il concetto di condizionamento , la società che crea pressione sugli individui inducendo i singoli soggetti ad agire in modi socialmente accettabili, è un concetto ancora oggi importante anche a livello di studi storici. L’individuo pensa di essere libero ma in realtà i suoi modi di essere e pensare sono condizionati. Il condizionamento è fondamentale perché altrimenti la società non potrebbe funzionare. L’educazione ha un ruolo fondamentale : l’educazione è un potente strumento volto a condizionare i comportamenti umani e a renderli socialmente accettabili. L’educazione è vista come strumento di conformazione sociale. La pedagogia si ostina a negare questo , si parla di autoformazione del bambino e di favorire lo spontaneismo in realtà c’è sempre questa dualità e opposizione di vedute perché questa pedagogia fondata sull’idea dell’autoformazione da alcuni sociologi è vista come tutt’altra cosa, perché è comunque volta a condizionare l’individuo. Rapporto tra educazione e società : la personalità che si forma dall’educazione dell’individuo è la dialettica tra qualità innate e condizionamenti sociali. Bisogna equiparare l’individuo alle forme e ai comportamenti socialmente accettati. Per Dewey invece l’educazione è trasformativa. Per Durkheim c’è un processo di assimilazione e accomodamento.

Forme con cui educazione e società conformano l’individuo

  • Processo scientifico à idea di un primato delle scienze esatte sulle scienze umanistiche
  • Struttura sociale à l’educazione deve riprodurre e far accettare la struttura sociale. Bisogna condurre l’individuo all’accettazione del suo ruolo sociale e di riprodurlo di generazione in generazione
  • Sistema produttivo à bisogna riprodurre il sistema riproduttivo della società industriale, con un’organizzazione complessa dei ruoli
  • Organizzazione politica e religiosa à la religione va svuotata dai significati metafisici e ricondotta al suo significato sociale. La scuola ha un ruolo adattivo : deve educare gli individui ad adattarsi al sistema, facendo credere agli individui che sia qualcosa di innato, nasce con lui. Primato morale nell’educazione La morale ha un primato nell’educazione. È una morale laica e secolare , anche se però ha una base religiosa che si può trovare già nell’Illuminismo: l’altruismo (carità per un cattolico). Il concetto di carità è posto alla base della coesione sociale. L’uomo non ha quindi la capacità di cambiare la società in cui vive. L’individuo attraverso l’educazione si adatta a un modello, un sistema sociale, politico e anche religioso. L’educazione coincide con un sapere scientifico à svalutazione delle discipline umanistiche Durkheim non è un pedagogista , gli interessano i meccanismi sociali a cui l’educazione deve rispondere. È come se Durkheim non avesse un atteggiamento positivo verso la pedagogia , in realtà non gli interessa Gli attori che agiscono attraverso l’educazione sull’individuo
  • Genitori
  • Insegnanti
  • Società e le sue strutture politiche, sociali, economiche… sono attori educativi sull’individuo e lo condizionano La pedagogia ha un impianto teorico La pedagogia ha un impianto teorico, che però dovrebbe agire come mediatore tra l’esistente e il desiderabile : creare una mediazione tra pratica e teoria (perché la pedagogia deve concretizzarsi in un’azione pratica). Per Durkheim la pedagogia è una scoperta molto recente. Durkheim coglie la trasformazione della pedagogia a un insieme di teorie a una vera e propria scienza con i suoi aspetti epistemologici. Pedagogia come scienza Si riconosce alla pedagogia un valore scientifico , ma non elabora una sua versione di pedagogia. La vede in una capacità di realizzare in atti pratici e concreti delle idee teoriche. Non è come la filosofia, cioè una riflessione su realtà, mondo… ma è una teoria che si deve tradurre in un atto concreto ed educativo. Il sapere da trasmettere deve essere utile , spendibile in società e nel sistema socioeconomico Imparzialità della scienza
  • In quanto scienza deve essere oggettiva ed imparziale : lo scopo è di cercare delle verità oggettive , fondate e verificabili attraverso il sistema scientifico
  • Al pari delle altre scienze deve evitare giudizi , la scienza non da giudizi deve analizzare e studiare i fenomeni. L’educazione ha il carattere della scienza, grazie a lui nasce il termine “ scienze dell’educazione

Organizzazione didattica – 3 attività

  • Attività pratiche à falegnameria, cucito, cucina, tessitura. Funzionali a sviluppare l’abilità della mano a livello motorio, psicomotorio. Propedeutiche a sviluppare attività sensoriali, mnemoniche, logiche e motorie.
  • Conoscenza dell’ambiente sociale à geografia, storia e scienze. Discipline che si imparavano ancora prima di leggere e scrivere in Rousseau. Non è la geografia sulle mappe o sui libri, ma la geografia che si studia osservando l’ambiente , anche la geografia astronomica (dove sorge il sole…). La storia in Dewey non è solo uno strumento che permette attraverso personaggi buoni o cattivi di conoscere gli uomini ma anche la storia della propria famiglia o comunità , che si può tramandare oralmente. Esperienze scientifiche semplici basate sul principio che è il bambino che inventa la sua scienza attraverso il meccanismo del trial and error
  • Comunicazione simbolica à leggere, scrivere, fare di conto. Ultima parte.

JOHN DEWEY

Autore che ha scritto molto. Le sue opere più importanti sono

  • My Creed , 1897
  • Democrazia ed educazione Nasce come filosofo, studioso di Kant. All’università di Chicago ha come primo insegnamento la filosofia. DiUerenze funzionalismo con Durkheim Partono da principi identici : la società educa l’individuo e la scuola è un riflesso della società ma lo scopo della scuola e dell’educazione è diverso
  • Durkheim à la scuola ha funzione adattiva
  • Dewey à l’educazione ha una funzione dinamica , deve formare il cittadino di una città democratica , e deve contribuire allo sviluppo e alla trasformazione di quella società. L’educazione deve dare all’allievo quegli strumenti che gli permettono di operare in una società democratica e dinamica dando il suo contributo Concetto di esperienza Significa sperimentare la realtà. La realtà va appresa non in forma passiva, ma va analizzata attraverso una ricerca in cui è lo stesso educando il protagonista attraverso la sperimentazione. Significa porsi dei problemi e sviluppare delle ipotesi , per poi verificarli. È una realtà che l’allievo scopre in forma autonoma, sperimentandola. Sperimentando vi è anche uno sviluppo di natura cognitiva , con richiamo Darwiniano. Se la realtà si comprende sperimentando, l’allievo entra in un rapporto dialettico con la natura. Il processo cognitivo si realizza attraverso l’esperienza. L’esperienza si trasforma in un processo cognitivo, proiettivo e cumulativo dove fare e pensare non sono mai disgiunti. Concetto di natura Per Dewey è una continua emergenza in forme nuove , circostanza che impone un rapporto dialettico tra uomo e natura. Ci pone continuamente un problema e bisogna trovare una soluzione al problema. La natura va decodificata , attraverso l’esperienza è possibile decodificare la natura e non solo ma anche di trasformarla. L’uomo agisce sulla società e anche sull’ambiente che lo circonda (di[erenza tra uomo e animale: l’uomo trasforma l’ambiente e l’animale vi agisce), principio positivista.

La mente umana è in grado di riorganizzare l’ambiente , adattandolo. Non solo lo comprende con l’esperienza , ma sempre attraverso questa riesce a trasformare l’ambiente in funzione della soddisfazione dei suoi bisogni. La mente umana è quindi un agente di riorganizzazione , agente che permette all’uomo di entrare in un rapporto dialettico con la natura. Se applicato sulla società

  • Durkheim à realizza un processo adattivo
  • Dewey à è un processo costruttivo. L’uomo si adatta e rielabora l’ambiente sociale, così come si adatta e rielabora la natura. Attraverso l’intelletto l’uomo agisce sulla natura e raggiunge potenzialità maggiori , attraverso il conoscere e il fare. Non basta conoscere (sarebbe solo adattarsi), ma deve essere anche legato al fare : sviluppare ipotesi e trovare soluzioni cercando l’ipotesi che più soddisfa il bisogno Nelle ipotesi il ruolo centrale è il pensiero che permette di sviluppare ipotesi per un problema immanente ma anche di costruire dei piani futuri. Non c’è solo l’adattamento a modelli sociali e all’ambiente, ma anche la forza del pensiero di modificare ambiente e realtà sociale. Questa capacità diventa fondamentale nella costruzione della personalità dell’educando. Società e ambiente non sono realtà che trascendono l’uomo: l ’uomo agisce su esse e le trasforma attraverso azione e riflessione è l’educazione che deve insegnare all’uomo ad agire sull’ambiente e sulla realtà sociale. L’uomo non si limita a adattarsi, agisce su di esso à stato dialettico.

LEZIONE 07/

Cinque fasi del pensiero riflessivo ( Come pensiamo , 1910). Come l’uomo riflette sull’ambiente e agisce sull’ambiente.

  • Situazione di diUicoltà o di disagio à si presenta un problema che deve essere risolto non attraverso una reazione spontanea. Occorre problematizzazione del disagio, portarla a una dimensione riflessiva
  • Intellettualizzazione à situazione emozionale che deve essere portata all’interno di una riflessione, una dimensione riflessiva. Questa comporta
  • La costruzione di ipotesi à soluzioni possibili per formulare il problema. Le ipotesi possono fondarsi solo su quello che l’allievo già sa. Attraverso le sue conoscenze, l’allievo formula delle ipotesi.
  • Progettazione à ho una serie di ipotesi e valuto quali ipotesi ha più probabilità di portare alla soluzione del problema
  • Verifica dell’ipotesi à metto in pratica la possibile soluzione Democrazia ed educazione, 1916 Testo più conosciuto di Dewey. Si mette in evidenza lo stretto rapporto tra una società democratica e sistema educativo. La democrazia è la forma di governo che più favorisce la liberazione delle capacità personali. È la fiducia nelle capacità/intelligenza messe a servizio della comunità. Alfabeta è colui che dispone degli strumenti per contribuire allo sviluppo della propria società e della propria persona. La scuola deve riprodurre questo modello perché didattica e apprendimento si devono fondare su collaborazione e cooperazione. L’educazione è un presupposto fondamentale della democrazia , perché è alla base della creazione di un cittadino attivo ovvero un soggetto che è in grado di contribuire alla trasformazione e allo sviluppo della società e della realtà in cui vive. L’educazione deve superare il modello della scuola tradizionale, fondata sull’autoritarismo e non sulla partecipazione. Le strutture di una società democratica devono mettere in grado chiunque di dare il meglio di sé stesso.

Caratteristiche dell’ambiente

  • Misurato negli stimoli à risultare stimolante in funzione all’età e alle funzioni psicofisiche del bambino
  • Ordinato à ordine gestito dai bambini
  • Attraente e curato per richiamare l’attenzione dei bambini
  • È un ambiente organizzato in forma cooperativista.
  • I bambini devono essere autonomi e svolgere compiti che promuovano la loro autostima La “casa del bambino” come laboratorio di psicologia Permette al bambino di sviluppare il proprio disegno interiore in un ambiente sereno. Di sviluppare a pieno la propria personalità. L’ambiente deve favorire la costruzione dell’individualità e l’educazione deve fondarsi sullo sviluppo delle energie interiori del fanciullo (concetto romantico). I materiali montessoriani I materiali devono prestarsi alla manipolazione e oUrire una serie completa delle qualità presenti nell’ambiente. Il materiale deve avere un colore attraente e deve consentire anche un’esperienza tattile piacevole. La logica con cui i materiali sono costruiti e gli esercizi che propongono quei materiali sono degli adulti , rispondono a logiche adulte.
  • I bambini possono sceglierli ma sono raggruppati secondo le caratteristiche fisiche e le loro qualità intrinseche ed estrinseche
  • Sono astrazioni materializzate degli elementi della realtà à simbolismi geometrici
  • Devono prestarsi a sperimentazione e verifica (trial and error di Dewey) La fama del metodo montessoriano La Montessori e la sua casa del bambino attirano subito l’attenzione e hanno successo immediato in Italia e all’estero. Nel 1909 la Montessori scrive “ il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini ” che verrà tradotto in inglese nel 1912. Il successo della Montessori non si realizza tanto in Italia quanto all’estero. Nel 1913 si tiene negli Stati Uniti il primo corso per insegnanti montessoriani, tenuto dalla stessa Montessori. I problemi arrivano negli anni ’20. Mussolini vede con favore il metodo montessoriano all’inizio. Poi cambia idea per:
  • Cooperativismo
  • Dimensione collaborativa Queste due caratteristiche richiamano certe idee socialiste , ma la Montessori non ha mai espresso un’opinione politica e non ha mai fatto adesioni al socialismo. Il vero problema della Montessori è l’ostilità della Chiesa. L’educazione familiare (Il bambino in famiglia) La stessa casa del bambino deve riprodurre una dimensione domestica. Le case però non sono costruite a misura del bambino ; quindi, il bambino deve adattarsi alla dimensione adulta. Il neonato come embrione spirituale à la Montessori ha una dimensione romantica. La mente assorbente Il bambino è attratto dal mondo che lo circonda , non lo vive passivamente ma gli attribuisce nuovi significati. Il bambino è in grado di vivificare ciò che lo circonda , da al mondo significati nuovi diversi da quelli dell’adulto. Il bambino non ha delle proiezioni mentali dove l’ambiente e gli oggetti non vengono vissuti in maniera passiva ma viene vivificato e assume una forma nuova Il bambino vivifica l’ambiente e gli da nuovi significati.

GIOVANNI GENTILE – SOLO COPIA E INCOLLA DELLE SLIDES, IN CLASSE NON LO ABBIAMO VISTO

GENTILE E LA RIFORMA DELL’EDUCAZIONE

  • Insoddisfazione per gli esiti del processo di unità nazionale, ricondotto alle carenze culturali ed etiche della classe dirigente.
  • Riforma dell’educazione come “riforma morale degli italiani” fondata sulla religione dello Spirito e sulla negazione del naturalismo
  • La pedagogia si fa filosofia nel momento in cui è formazione dello spirito.
  • Libertà come adesione all’etica dello spirito e riconoscimento nella sua universalità e nel suo manifestarsi nella storia (adesione all’io universale). GENTILE E L’IDENTITÀ TRA MAESTRO E SCOLARO
  • Maestro e scolaro formano una sola cosa (“il maestro è dentro di noi”).
  • La dualità scompare nel momento in cui lo scolaro fa proprie le parole del maestro e il maestro fa proprie le attese dello scolaro (adesione spontanea al processo culturale innescato dal maestro, vissuto non come estraneo ma come nutrimento della coscienza, creando una sorta di contagio spirituale).
  • Unità dell’atto educativo, fondata sull’impossibilità di concepire una realtà diversa da quella concepita dal pensiero (= primato della filosofia alla quale si devono informare tutte le altre scienze). GENTILE E LA DIDATTICA
  • No alla specializzazione del sapere e ai suoi corollari: la didattica manualistica e il programma.
  • Ad essi contrappone l’unità del sapere, intesa come “unità intensiva infinita” e “infinita genesi del sapere”. La scuola deve promuovere il sapere e non accumulare nozioni, liberando la forza creatrice dell’intelligenza. Analisi dello sviluppo educativo sotto il profilo della legge interna dello spirito (didattica delle forme dello spirito)
  • Soggettività cui corrisponde la forma dell’arte. Attraverso l’arte lo spirito compie l’esperienza del sentimento e scopre la ricchezza delle sue energie
  • Oggettività cui corrisponde la forma della religione, in cui l’uomo nega la propria soggettività e la proietta verso l’esterno (un Dio)
  • Il processo culmina con il compimento-perfezionamento realizzato attraverso l’esperienza filosofica.

RIFORMA GENTILE

Problemi irrisolti dell’età giolittiana

  • Di[erenza Nord-Sud
  • Organizzazione della scuola media
  • Disoccupazione intellettuale
  • Instabilità politica
  • Avvicinamento cattolici e liberali Gli idealisti e la scuola
  • Discorso del Codignola al congresso FNISM (Pisa 1919) o Educazione nazionale o Organizzazione divisionista della scuola media o Succedaneità dell’istruzione tecnico-scientifica o Selettività
  • Il FEN (Fasci di Educazione Nazionale) o Adesioni illustri e “trasversali”: Codignola, Gentile, Croce, Amendola, Gobetti.