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ALFABETISMO
Saggio di Cipolla
PREMESSA
Riguardanti l’evoluzione delle tecniche di scritture Secondo Cipolla più una scrittura è semplice, più è accessibile alla maggior parte della popolazione. La scrittura nasce intorno al 4000 a.C. (almeno in occidente). Nel passaggio dal Neolitico all’età del bronzo , nella mezzaluna fertile attorno al 4000 a.C. nascono le prime popolazione (tra il Tigri e l’Eufrate).
- Pittogrammi à tecnica più antica. Le più antiche scritture egizie, dove un simbolo rappresenta un concetto o una parola. Appare intorno al 4000 a.C.
- Ideogrammi à segno che coincide ad una parola. In realtà se si vanno a vedere le civiltà che ancora usano gli ideogrammi (Cina, Giappone, Vietnam), l’ideogramma coincide con una serie di parole base (una sola emissione di suoni). Ma spesso occorrono due ideogrammi per comporre una parola.
- Scrittura consonanziale à mancano le vocali. Prima scrittura fonetica , 1200 - 1000 a.C. è il caso della scrittura cuneiforme fenicia. La scrittura fenicia è la prima scrittura fonetica. I fenici sono i primi perché essendo mercanti la scrittura diventa strumento indispensabile per conoscere le rotte , descrivere i porti, trasmettere anche ad altre persone nel tempo e nello spazio informazioni (in quel porto che merci si trovano e che si possono scambiare). Scrittura importante per le società che vivono sul mare (all’epoca era la via di commercio più veloce).
- Scrittura alfabetica à i Greci inventano le vocali , il primo alfabeto che deve essere chiamato come tale è quello dei Greci (Alpha = prima vocale, Beta = prima consonante). L’alfabeto viene inventato quando nascono le città-stato , ovvero quando si ha il passaggio dal medioevo greco (periodo delle monarchie) alle città-stato (VI secolo a.C.). tra quinto e sesto secolo a.C. creano il primo alfabeto. Le vocali sono spesso frutto di un riciclo di materiale andato perso: i greci utilizzano simboli che indicano suoni consonanziali che non esistono nella lingua greca. Cina e Giappone, civiltà più e antiche ed evolute. Fino al 1700 la Cina ha un’evoluzione tecnologica più importante dell’Europa: i cinesi già in età romana erano in grado di fondere il ferro. La Cina ha un grande impero , si pensa che i cinesi parlino cinese ma in realtà parlano diverse lingue : cantonese, mandarino… oggi il cantonese è la lingua uViciale, ai tempi dell’impero era il mandarino. L’ideogramma dà come vantaggio di potersi capire tra parlanti che parlano lingue diverse. La Cina con organizzazione statale complessa aveva nell’ideogramma il vantaggio che la scrittura poteva essere interpretata correttamente passando da una lingua all’altra. Svantaggio: occorreva tempo per imparare migliaia di segni. Ancora oggi tutti non conoscono tutti i simboli della struttura ideografica. Tant’è che un segno culturale di una persona è il numero di ideogrammi che uno conosce. La relativa facilità di apprendimento delle scritture fonetiche le rende atte a garantire alti livelli di alfabetismo, ma il caso recente di Cina e Giappone, dimostrano come l’alfabetizzazione di massa sia realizzabile anche con le scritture ideografiche
CLASSIFICAZIONE TRADIZIONALE DELLE COMPETENZE ALFABETICHE
- Alfabeta à chi sa leggere e chi sa scrivere.
- Analfabeta à chi non sa leggere e non sa scrivere
- Semianalfabeta à chi sa leggere e non sa scrivere o chi sa scrivere e non sa leggere. Processi mentali diversi. I semianalfabeti sono una categoria particolare: sono pochissimi in società fortemente analfabete , ma possono rappresentare la gran parte della popolazione in realtà di recente alfabetismo di massa
SEMIANALFABETI IN FRANCIA – 1850
Fonte: le statistiche delle visite di leva
- 8% non sa leggere e scrivere
- 2% sa solo leggere
- 87% sa leggere e scrivere, non ha finito le elementari
- 3% ha il brevetto elementare. Molto probabile che chi ha fatto 2/3 anni di elementari (brevetto elementare = terza elementare), poi dopo è considerato semialfabeta. Se consideriamo pienamente alfabeti solo chi è in possesso del brevetto elementare, ben l’89% delle reclute può essere considerata semianalfabeta.
DIFFICOLTÀ DI DEFINIRE L’ALFABETISMO
Analfabeta funzionale à persona che sa leggere e scrivere ma che non ha la piena capacità di comprendere né quello che scrive né quello che legge. Queste persone non posseggono il pieno possesso di strumenti di comunicazione ; quindi, avranno diSicoltà a livello di partecipazione sociale e anche di esercizio della loro cittadinanza. Si cade in forme di isolamento e marginalizzazione. L’UNESCO definisce alfabeta quella persona che possiede gli strumenti culturali e comunicativi per provvedere alla sua crescita personale e contribuire alla crescita della propria comunità Il problema di oggi è che è talmente diSuso l’alfabetismo ad un livello base , che non ci si rende più conto della natura dell’alfabetismo. Infatti, si associa l’analfabeta ad una figura minoritaria. La società contemporanea ha perso la vera essenza dell’alfabetismo che è un vero e proprio strumento di comunicazione (come radio, tv, telefono). Il problema è l’uso che si fa dello strumento di comunicazione , non lo strumento in sé. Parlando di alfabetismo, il discorso non è così semplice. L’alfabetismo è in realtà un concetto relativo , non assoluto come vuole l’opinione comune. Un concetto che assume significato dal contesto.
- Il mondo contemporaneo è regolato dalla parola scritta
- Il mondo medievale era regolato dalla parola e dalla cerimonia Ne deriva che nel Medioevo chi sapeva leggere poteva essere considerato alfabeta, oggi no. Un’alfabeta di oggi è diverso da un alfabeta di 100 anni fa ed è diverso ancora da uno di 200 o 300 anni fa Nel 1700 il saper leggere era inteso come possesso della competenza alfabetica. DiVicilmente si compilavano moduli, curriculum per lavorare. Una persona comune anche se andava a scuola e imparava a scrivere non applicava poi il concetto; quindi, dopo anni si dimentica della scrittura. Non c’era una grande esigenza di scrivere. I materiali usati nella scrittura, penna d’oca con carte ruvide dove scrivere con una penna era diVicile. Non va trascurato che durante il Novecento l’aVermazione di nuovi media basati sull’oralità (telefono, radio, televisione) hanno creato competitività con lo scritto , al punto che sempre più spesso si parla di crisi dell’alfabetismo.
STIME DELL’ALFABETISMO
Come possiamo sapere se popolazioni di 200 anni fa sapevano leggere?
- STIME INDIRETTE o Scuole à quante scuole ci sono (pubbliche). o La produzione e la vendita di libri àpuò ingannare, i libri vengono prestati o Presenza di libri negli inventari à stimati dai notai quando redigono un testamento. Il libro è anche oggetto d’arredo , libri di poco conto ma altri che danno prestigio. Solo il possesso dei libri è qualcosa che da prestigio. Le famiglie con tanti libri fanno in modo che si veda)
- STIME DIRETTE à possono portare in errore. Non è detto che molte scuole siano indicatrici di alti livelli di alfabetismo: es. la bassa lombarda ha tante scuole e pochi alfabeti, perché la frequenza dei bambini è
- DISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA à accanto a grandi ricchezze c’erano contadini che erano talmente poveri e sradicati dall’appartenenza territoriale che la loro umanità stessa veniva penaliz zata (Carlo Cattaneo). Questi contadini almeno ogni due anni si spostavano di cascina in cascina, non avevano un senso di appartenenza forte. La cascina era una realtà chiusa , la sera si chiudevano le porte e chi lavorava e viveva lì non poteva né entrare né uscire. Non c’era solo la povertà ma anche una forma di sradicamento. Questi contadini hanno le scuole nelle parrocchie , eppure se si trovano davanti all’atto di matrimonio firmano solo il 20/30% anche se la frequenza scolastica era del 80/100%. I bambini vanno a scuola per 1 o 2 anni , ma quando diventano adulti si dimenticano come si scrive. La ricchezza se non è accompagnata da una distribuzione decente di questa può creare degli eSetti paradossali come quelli della bassa Lombardia. Le Alpi sono povere ma tutti hanno qualcosa , e questa poca ricchezza ma distribuita in modo equivalente permetteranno di avere elevati tassi di scolarizzazione e di alfabetismo. Fattore che spiega perché alla fine del 1800 accanto ad alcuni paesi industriali se ne trovano altri come la Scozia che ha un elevato tasso di alfabetismo (primo paese in Europa a sconfiggere l’alfabetismo anche se povero). Un altro paese povero è la Svezia, paese agricolo ma è uno dei primi a sconfiggere l’analfabetismo : lo sconfigge solo per la capacità di leggere, tutti sanno leggere ma molti sanno scrivere Entrano in gioco altri fattori legati all’appartenenza comunitaria, religione, ideologia che permettono di sconfiggere l’analfabetismo. La Germania è un paese dove l’alfabetizzazione e la scolarizzazione anticipano lo sviluppo industriale , perché risultato di un processo dove l’esigenza di scolarizzarsi e istruirsi nasce da un pensiero religioso di Lutero che aVermava che il fedele doveva istruirsi attraverso i Testi Sacri. Per avere il numero di studenti universitari di oggi nei paesi sviluppati senza lo sviluppo economico del momento sarebbe impensabile. Le cause sono tante, l’economia è un fattore.
I FATTORI DI ALFABETISMO
Ci sono snodi epocali ( momenti storici) dove ci sono grandi cambiamenti. Se in quegli snodi della storia le società non si istruiscono e non si alfabetizzano, sono destinate ad un inesorabile declino. Esempio della Spagna : snodo à grandi cambiamenti del 1500. Il 1600 per la Spagna è ancora “ il secolo dell’oro ” sul piano economico, artistico… Ma è anche il secolo in cui la spagna perde il treno della scolarizzazione. Mentre altre regioni d’Europa avviano un processo di scolarizzazione di massa, la Spagna inizia a decadere. Il segno della decadenza è quando si estingue la dinastia degli Asburgo e la Spagna diventa un satellite delle altre potenze straniere , in particolare della Francia. Dal 1700 la Spagna non si può neanche definire una potenza regionale. Questo è vero soprattutto a partire dall’età moderna (1500), a causa
- DELLA COSTRUZIONE DEI GRANDI STATI à Nascono i grandi stati e le grandi monarchie che hanno sistemi burocratici complessi. Devono esserci delle cinghie di trasmissione dal centro alla periferia.
- DELLA COMPLESSITÀ DELL’AMMINISTRAZIONE SEGUITA ALLO SVILUPPO ECONOMICO à lo Sviluppo economico produce a sua volta grandi compagnie commerciali che hanno bisogno a loro volta di amministrazioni non meno vaste di quelle di una grande monarchia. Necessità quindi di grandi apparati amministrativi. La mortalità sulle navi era alta. Il viaggio di Colombo era relativamente facile, il problema era saper seguire il flusso delle maree e dei venti: scalo alle Canarie per rifornimenti e poi si ripartiva. Il problema era andare nelle Indie orientali, perché ci vogliono decenni per capire come doppiare il capo di buona speranza. Solo più tardi si arriva a capire che per farlo bisogna andare in Argentina, poi riprendere la navigazione dopo aver caricato le provviste e non navigando sotto costa si poteva doppiare il capo e raggiungere la costa africana e poi le indie. Ci voleva all’incirca un anno, per tornare indietro bisognava aspettare almeno uno o due anni (molti non tornavano). Queste compagnie delle Indie avevano dei contabili sulle navi. I genovesi nel 1500 avevano città fondaco nel mar Nero, le grandi compagnie del 1600 seguono questo esempio costruendo città fondaco sulle coste dell’India e dell’Asia (Macao, città fondaco portoghese in Cina).
- DELLO SVILUPPO DELLE TECNICHE MARINARE E MILITARI à come tecniche militari sono per esempio o l’invenzione del cannone che da enormi vantaggi sugli altri paesi. L’importanza del cannone nasce anche dal fatto che richiede una competenza matematica. Usare i cannoni significa essere capaci a fare certi calcoli di balistica (giusta inclinazione, giusta carica a livello di polvere da sparo per far sì che la palla abbia la spinta necessaria). Doveva essere un unico blocco di bronzo , gli europei avevano sviluppato una tecnica per creare manufatti di bronzo senza giunture e sono le campane. o Le navi devono avere caratteristiche ben precise : velature particolari e complesse, grandi stive altrimenti non ci sarebbero le materie suVicienti per un viaggio transoceanico. Le navi europee sono tecnologicamente più avanzate. Il problema è che bisogna sapere in che punto del mare ci si trova , bisogna fissare le coordinate che indicano la posizione. Il problema non è fissare la latitudine (si usa il sestante), ma la longitudine. Per calcolarla bisognava stimare la velocità : si lanciava in acqua una corda, con all’estremità un peso e a tratti regolari dei nodi. Sulla base dei nodi che sporgevano dall’acqua si capiva la velocità della nave. Sulla base della velocità, il capitano e gli uViciali stimavano la longitudine (sbagliarla significava perdere la nave e la vita) Bisognava essere alfabeti e colti. La forza di una nazione dipendeva anche dai suoi alfabeti.
COSTO OPPORTUNITÀ
Tema ancora oggi presente. Qualche cosa con cui noi future maestre ci confronteremo. Già le nostre famiglie stanno facendo un investimento per la nostra istruzione. Il costo opportunità è il costo sostenuto da una società per istruire i suoi membri. Quel costo presente mi sarà poi restituito in futuro attraverso dei vantaggi che superano il valore del costo. I costi possono essere
- Materiali à insegnanti, edilizia scolastica, arredi scolastici, materiali didattici. C’è una percezione sia sociale (arredi dell’università) e familiare (materiali scolastici)
- Immateriali à chi studia non produce un reddito. Chi non produce deve essere mantenuto , anche per quanto riguarda i beni di cittadinanza (vestiti adeguati che facciano sentire inseriti nella società, cellulari) altrimenti si sentirebbero a disagio. Le famiglie provvedono a questi beni Se è importante la dimensione sociale, è ancora più importante la sua percezione famigliare. La scelta di mandare un figlio alle superiori o all’università spetta alle famiglie. Per cui la percezione più importante è proprio queste. Il costo dell’istruzione dipende da
- Durata à quanti anni una persona studia
- Tipo di frequenza à noi abbiamo un obbligo di frequenza dei laboratori. Una volta era anche per le lezioni.
- Curriculum à formare uno psicologo o un laureato di scienze politiche costa meno di una maestra (per tirocini…). Formare una maestra costa meno di formare un medico (laboratori, sale di sperimentazione). Il costo opportunità ha una percezione relativa. Se si immagina uno stato ideale che investe molto nell’istruzione, senza chiedere nulla per quando riguarda i costi del soggetto. Questo scenario ideale non è suSiciente per garantire il successo all’istruzione per quelle famiglie che non possono fare a meno del lavoro dei figli. Il valore del costo opportunità non può essere stimato in valori assoluti , perché questo costo può essere a zero ma il solo motivo per cui il bambino non produce un reddito porta i genitori a scegliere di non mandare il figlio a scuola. Quando si parla di costo opportunità si parla qualcosa di solo relativamente semplice. Ci sono tante sfumature , e tante percezioni che si distribuiscono a livello sociale , soprattutto nelle famiglie più povere. Non è detto che sia solo la povertà: nell’alta Lombardia sono stati fatti degli studi riguardo le scelte di istruzione per i figli. Si fanno delle scelte molto curiose, non mandano a scuola i figli. Terminano la scuola al massimo con un diploma di un istituto tecnico. L’università è una scelta fatta per le figlie, generalmente la cattolica. Si sceglie di investire sulle
SCUOLE E ALFABETISMO
È importante conoscere i maestri, quanti sono, la loro abilità e il loro status sociale. Cioè tutte quelle condizioni che rendono un mestiere più o meno attraente
- 3 maestri formali ogni 1000 abitanti à oVerta che dovrebbe garantire la sconfitta dell’analfabetismo
- Tra 1 e 3 maestri formali ogni 1000 abitanti à livelli di alfabetismo variabili
- Meno di 1 maestro formale ogni 1000 abitanti à situazione di sottosviluppo La popolazione sotto i 14 anni incideva del 25% circa. Circa 250 under 14 su 1000 abitanti.
MAESTRI E STATUS SOCIALE
L’alfabetismo dipende dal numero dei maestri, ma il numero di maestri dipende dall’attrattività del lavoro. L’attrattività dipende da stipendio e status sociale (prestigio che una professione oVre ad un individuo) Stipendi
- FISSI à se pagati da un comune o una fondazione.
- VARIABILI à tipiche entrate dei maestri privati, pagati dai loro allievi. Il loro stipendio varia con il numero degli allievi In realtà c’è una terza opzione , il problema è che quando Cipolla ha scritto il libro non si sapeva di questa possibilità. C’erano maestri fissi che ricevevano uno stipendio per la residenzialità : erano pagati solo per vivere in paese, poi potevano chiedere a loro discrezione un compenso alle famiglie del paese. Era probabile che il maestro ricevesse dal comune una casa dove vivere e fare lezione. Se c’era la casa, poteva esserci anche un orto (compenso indiretto). I maestri erano in genere preti : il basso stipendio era compensato da altre entrate. Il prete potrebbe avere genitori anziani o parenti da mantenere, ma in genere non ha una famiglia a carico. A parte i sacerdoti, molto spesso fare il maestro comportava ad avere una seconda professione. Fare il maestro significava avere più tempo libero rispetto ad altre professioni : il giovedì che era giorno di mercato, non si andava a scuola. Il secondo lavoro era abbastanza normale. Spesso i maestri svolgevano professioni ricorrenti : sarto, becchino, barbiere, campanaro, organista, l’oste. Non è una cosa anomala: i barbieri erano anche chirurghi inferiori (togliere i denti, togliere ascessi e vesciche), i sarti devono prendere le misure al cliente, quindi, deve saper leggere e scrivere, campanaro/organista/becchino (i funerali si svolgevano di notte, durante il giorno era libero) tre figure assunte dal comune e che hanno molto tempo libero. Fino all’ideazione del metodo normale non esisteva un metodo didattico. La didattica quindi si insegnava di consuetudine (a memoria le lettere dell’alfabeto, …) su questo modello tradizionale, senza una base didattico- pedagogica si istruiva. Si partiva dalle parti minime del discorso alle cose più complicate (singole lettere à sillabe (diVicile perché si conosceva solo il nome delle consonanti e non il loro suono. Non esisteva un meccanismo razionale che permetteva ai bambini di comprendere i suoni delle consonanti. La sillaba è il suono che si emette con un solo suono di voce à parola, si impara a combinare le sillabe in parole. à leggere a rilievo, si impara a sillabare i testi à leggere a distesa, leggere un testo con una certa praticità. La scrittura si collocava tra l’apprendimento della lettura a distesa e quello dell’apprendimento dei rudimenti latini. I rudimenti latini erano visti come obiettivo della scuola primaria , la scrittura era un passaggio compresso tra l’apprendimento della lettura (3-4 anni circa) e l’apprendimento dei rudimenti latini. La scrittura si apprendeva male in pochi mesi , i modelli calligrafici se li inventava il maestro. Solo nel 1700 si aSermano dei modelli calligrafici standardizzati (ma sono diversi, cambiano i modi di scrivere le lettere e dell’ortografia). Come si imparava a scrivere? Il maestro scriveva le lettere a matita, il bambino le ricalcava fino a che non le memorizzava. I maestri, anche se svolgono due lavori, non godono di grande prestigio. Le famiglie non capivano l’importanza della figura che è adibita all’istruzione In Germania il maestro godeva di una buona reputazione. Nelle città e comunità tedesche i maestri passavano di casa in casa a raccogliere i bambini. I genitori aspettano il maestro davanti alla porta con il bambino vestito con
l’abito buono. Il fatto che i genitori aspettassero il maestro era un segno di rispetto verso il maestro e la sua professione di cui si riconosceva la professionalità. Era solito dare una casa al maestro con orto (compenso indiretto) e giardino, con il solo obbligo di usarla anche come scuola. Le famiglie davano anche dei doni al maestro (uova, polli, legname).
GLI STUDENTI E LA FREQUENZA
Nell’Europa moderna, frequentare la scuola per 3 o 4 anni era molto. A volte neanche bastavano per imparare a leggere, non c’era un metodo didattico ben preciso. Non esistevano dei modelli calligrafici, le calligrafie erano improvvisate.
- La frequenza era ristretta e saltuari a à come per le scuole alpine dove i bambini andavano a scuola solo d’inverno perché con la bella stagione dovevano andare al lavorare nei campi.
- C’è il problema di quanti bambini frequentavano à le scuole si aprono più lentamente delle mentalità” il problema è che le scuole devono essere accettate dalle famiglie. Spesso i bambini non venivano mandati a scuola perché i genitori non ne vedevano l’utilità. Era diVicile capre l’utilità dell’istruzione e della competenza alfabetica in quanto diritto della persona e miglioramento dell’individuo a prescindere dal suo destino professionale.
- Igienicità della scuola à il bagno scolastico è una conquista recente, appare con le scuole pubbliche a fine 1700 solo in alcune parti d’Europa. Oltre a questo, c’è il problema delle malattie contagiose, come i pidocchi. Le aule di una volta erano ristrette con molti bambini ammassati. I locali erano mal illuminati e mal aerati. C’erano malattie tipiche degli spazi chiusi come il tifo petecchiale.
- Il lavoro minorile o i lavori campestri e l’apprendistato artigianale permettevano al bambino spazi per frequentare la scuola o L’industria ha tempi di lavoro rigidi e lunghi (14-16 ore) e impedisce la frequenza scolastica
LEZIONE 25/
EFFICACIA DELL’INSEGNAMENTO
Non c’è una pedagogia e non c’è una didattica (si aVermano a fatica solo nel 1700. Il metodo normale nasce a fine 1600 ma ancora alla fine del 1700 è una didattica diVusa esclusivamente all’interno degli stati tedeschi e di lingua tedesca). Bisogna aspettare l’800 inoltrato per applicare una didattica nelle scuole elementari. Ci furono tentativi precedenti , ma spesso erano rivolti a persone che potevano auto apprendere a leggere : nel 1500 ha successo il libro “ babbuino ”, perché cerca di insegnare il suono delle consonanti. Anziché apprendere il nome delle consonanti, si apprende il suono. In questo modo si facevano dei versi tali da sembrare un babbuino. Era fondamentale che accanto a colui che apprende ci fosse una persona in grado di leggere. L’unica vera pratica didattica era il “ timore et tremore ”, non veniva punito l’alunno perché indisciplinato ma bastava non dare una risposta che partiva la punizione. Lo strumento di punizione era la ferula (una verga molto sottile) che diventa il simbolo dell’istruzione magistrale Si parte con la storia dell’alfabetismo L’ALFABETO NELL’ANTICA GRECIA I cittadini ateniesi erano molto alfabetizzati à coloro fuori dalle mura della città venivano definiti “ non sa leggere e non sa nuotare ”. Erano le due possibilità che dovevano essere possedute dai mercanti. Gli ateniesi erano alfabeti , lo si sa attraverso testimonianze indirette come il fatto che la popolazione potesse essere convocata per votare un ostracismo (bisognava scrivere il nome della persona ostracizzata su un pezzo di terracotta).
L’unica istruzione che sopravvive è la Chiesa à il cristianesimo è una religione rivelata, e questa rivelazione è la parola di dio che si incarna in un testo, quel testo sono i vangeli e i testi sacri. La chiesa, quindi, non può fare a meno di lettura e scrittura è quindi un’istituzione che conserva la tradizione e la conserva al punto che è grazie alla chiesa se conosciamo le fonti romane. Ci arrivano attraverso i monaci benedettini irlandesi : l’Irlanda non è conquistata dai romani ma è romanizzata ed è l’unico territorio europeo a non essere invaso dai barbari. Sono i monaci irlandesi che diVondono la tradizione letteraria romana ai postumi.
L’ALTO MEDIOEVO
Il primato della Chiesa
- 527 d.C., concilio di Toledo à ogni vescovo istituisce scuole per i chierici. Dove c’è una cattedra vescovile, ci deve essere una scuola per i chierici
- 529, concilio di Vaison à i parroci devono insegnare ai giovani a leggere salmi e scritture.
- Pier Damiani, Atto di Vercelli, Raterio di Verona à uomini di Chiesa importanti I sovrani romani si appoggiano a uomini di chiesa per la gestione dell’amministrazione. Per un barbaro saper scrivere era qualcosa che sviliva il valore di un uomo, competeva ai preti che non combattevano. La nobiltà non era la cultura ma l’uso delle armi. Le cose cambiano verso la fine dell’VIII e IX sec., nel “ rinascimento carolingio ” cioè con la costruzione del Sacro Romano impero. Anche la nobiltà romano-barbarica capisce l’importanza della cultura. Si sa con certezza che Carlo Magno non sapeva scrivere perché Carlo Magno non firma documenti, usa solo un timbro di cera lacca. L’atteggiamento della nobiltà barbarica
- Disprezzo o disinteresse verso la cultura scritta
- Enfasi sui valori militari
- Alfabetismo visto come prerogativa di ecclesiastici Il mondo medioevale non avvertiva il bisogno dello scritto, basandosi sulla parola e sulla cerimonia. Anche quando la nobiltà acquista modi raVinati, spesso è analfabeta e delega a terzi, i mercenarii litterati , il compito di leggere e scrivere per loro. Non tutte le zone d’Europa presentano la stessa situazione. I territori che appartennero all’Impero (es. Italia e Francia) oVrono testimonianze letterarie più frequenti che non l’area germanica , dove la tradizione scritta era meno radicata. Questo non vuol dire che nei territori già imperiali le cose andassero bene, ma semplicemente che andavano meno peggio che in altre.
IL BASSO MEDIOEVO
La svolta dei secoli XI-XII L’Europa entra in una fase calda, estensione della vite e del grano più a Nord aumentando le disponibilità alimentari.
- Ripresa dei commerci e delle manifatture à Riprendono i commerci e le manifatture con le città, c’è necessità di istruirsi.
- Crisi della società feudale à La città feudale entra in crisi. Si segna il percorso che porta l’Europa ad essere la più grande potenza del mondo. Si sente il bisogno di avere letture e competenze utile alla professione scolastica: la lingua d’oc viene usata dai mercanti medievali.
- Rivoluzione agricola à invenzioni come l’aratro pesante che consente una maggiore facilità nell’aratura e vengono introdotte rotazioni complesse oltre al maggese.
- Urbanizzazione à c’è un forte aumento della disponibilità delle risorse alimentari, per cui più persone possono vivere senza produrre cibo. Questo porta ad un processo di riurbanizzazione della città.
Le città fanno uso della scrittura , le città stato hanno un’amministrazione, producono leggi, documenti e normative. Hanno bisogno di persone che sanno leggere e scrivere , in quanto hanno un’amministrazione complessa. La città ha bisogno di utilizzare la scrittura. L’urbanizzazione fa aumentare vertiginosamente la necessità di competenza alfabetica. Alle esigenze spirituali se ne aViancano tante altre come quelle di svago. Cambia anche l’idea di litterato , non più identificato nel prete, ma come una qualità che dava prestigio a una persona. Le università del passato erano diverse da quella di oggi: gli studenti nominavano rettori e professori. C’è una forte domanda di istruzione che ci scontra con il rapporto scrittorio (su cosa scriviamo?). I romani provano a trapiantare il papiro dall’Egitto in altri territori climaticamente simili, fallendo. Un altro strumento può essere la pergamena ma è pelle trattata e poi con il dorso degli animali si ottiene un foglio solo. La grande scoperta, trapiantata dalla Cina è la carta e ha permesso di soddisfare il grande bisogno di scrittura. Invenzione degli occhiali à per le persone anziane che perdevano la vista. Rappresentano una soluzione importante La crisi del primato educativo della Chiesa Con l’aSermarsi delle città e di borghesie urbane (Comuni) , cade il primato della Chiesa. Il comune entra in concorrenza con la Chiesa
- Ypres, 1253 à il papa scomunica la città per aver contestato il monopolio della Chiesa per quanto riguarda l’istruzione, rivolgendosi a maestri privati
- Gand XII secolo à il Capitolo di S. Farailde (scuola) si incendia e non viene più ricostruita perché la scuola vescovile viene sostituita dalle scuole mercantili, si oVre un pretesto di apertura per una scuola laica. La chiesa non soddisfa il bisogno di istruzione dei laici , le città cominciano a stipendiare dei lettori per insegnare filosofia, anche le istituzioni civili come il diritto. Inoltre, da sola, la Chiesa non era in grado di provvedere al bisogno di istruzione delle città. Nascono le prime università ( universitas mercantorum ) à in origine erano corporazioni di studenti (Bologna), che nominano rettori e professori. Altre volte sono corporazioni di studenti e docenti , in alcune università il rettore era uno studente; l’idea era oVrirsi un servizio che dava cultura e prestigio sociale. La scolarizzazione nelle città medievali Le aree più interessate allo sviluppo dell’istruzione furono quelle all’avanguardia nell’economia (Italia del Nord, Toscana, Fiandre, Francia del Nord-Est)
- Milano fine 1200 à 11 maestri ogni 10.000 abitanti, buon livello. Almeno la metà dei bambini aveva un maestro.
- Firenze nel 1338 à tra gli 8.000 e 10.000 ragazzi frequentavano una scuola (circa 40%)
- Parigi nel 1535 à 25.000 scolari Sono le aree urbanizzate dell’Europa ad alfabetizzarsi. Non va dimenticato che altre aree d’Europa, la maggior parte, rimaste profondamente rurale, rimasero profondamente analfabete. In Inghilterra nel Medioevo era paragonabile ad un odierno paese in via di sviluppo. L’Inghilterra è un paese povero che produceva lana per le manifatture dell’Europa continentale. Tra il 1300 e il 1400 si dava per scontato che solo nobili ed ecclesiastici sapessero leggere
Fino al 1400 à privilegio ecclesiastico , una persona poteva evitare la condanna a morte se era in grado di
leggere un passo a caso della bibbia, in modo da evitare di giustiziare nobili ed ecclesiastici
1489 à viene abolita la norma perché altre persone oltre a preti e nobili erano in grado di leggere
Simile a quello dell’Inghilterra, è lo sviluppo dell’alfabetismo in Germania. Nel 1400 in Renania (Germania) ci sono segni di un risveglio dell’alfabetismo. È indicatore che c’è una domanda di istruzione. Per questo alcune città tedesche istituirono delle scuole elementari ma con risultati modesti, essendo che non aveva un modesto
Il declino colpisce particolarmente Italia, Germania, Francia ed Inghilterra. Altri Stati come l’Olanda si svilupparono, come pure la Germania dalla seconda metà del secolo. Il 1600 vede il declino delle scuole e dei maestri privati che soVrono le crisi del periodo. Ci sono meno alfabeti, soprattutto a livello urbano, rispetto alla fine del 1500.
STIME DELL’ALFABETISMO
Nel Medioevo Prima del 1000 à 1 - 2% della popolazione
- Fenomeno prevalentemente urbano à solo le città si istruiscono
- Gli insegnanti erano scarsi ed incompetenti
- Anche quando c’erano le scuole, spesso i genitori non ne capivano l’utilità Nel medioevo si aVermano due culture
- Urbana à essenzialmente alfabeta
- Rurale à essenzialmente analfabeta
LEZIONE 26/
Il Cinque-Seicento DiVicile fornire cifre esatte
- Le firme sono spesso rilevabili per piccoli gruppi soggetti alle diVerenze della composizione sociale.
- Gli indizi ci confermano comunque lo sviluppo dell’alfabetismo nel ‘500.
- Le firme dell’atto di lealtà del 1642 stimano al 30% i maschi adulti alfabeti in Inghilterra.
- Narbonese fine ‘500. Mercanti e borghesi 90%, artigiani 65% area rurale 10-30%. 1500 à segna un ritorno del primato della chiesa nell’istruzione. Anche quando queste scuole sono frutto di un atto di beneficenza. Perché lo spirito con cui le scuole vengono fondate è uno spirito di carità , spesso gli enti beneficiari sono enti religiosi (confraternite = associazioni religiose e laiche che organizzano il culto dei loro membri e forme di solidarietà tra i confraterni come atti di beneficenza, atti di carità, assistenza economica). Le stime si possono cominciare dal 1500-1600 su aree dedicate. FRANCIA à situazione simile ad Inghilterra, 25/30% alfabeti e 70% analfabeti. La Francia è una realtà spezzata in due. Dalla Bretagna una linea taglia la Francia in una parte Sud-Ovest e una parte Nord Orientale.
- La parte nordorientale è la parte più sviluppata
- La parte sudoccidentale è quella meno sviluppata. Tra le due parti ci sono diSerenze linguistiche :
- parte sudoccidentale à lingua d’oc
- parte nordorientale à lingua d’oil. Nel medioevo le parti erano invertite :
- Sud Ovest più sviluppato
- Nord Est meno sviluppato. Le cose cambiano dopo la crociata contro gli albigesi che porta ad una crisi profonda di tipo economico e sociale. Alla fine del XVII secolo , viene stimato:
- 55 - 65% l’alfabetismo tra le aree protestanti
- 70 - 85% nelle aree cattoliche. Studi successivi hanno dimostrato che questa diSerenza è meno marcata , è la struttura socioprofessionale e l’appartenenza ad un gruppo socioprofessionale a determinare l’uguaglianza e non la religione.
LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
Cipolla riporta nella crisi che segna la società inglese con la rivoluzione industriale.
- Inghilterra 1750- 1800 à stagnazione. In realtà 1800 è un termine ottimistico per parlare di stagnazione, in realtà alcuni studi spingono questa stagnazione dell’alfabetismo al 1840. La società inglese è completamente sconvolta dalla rivoluzione industriale. La rivoluzione industriale si colloca dove le materie prime sono facilmente estraibili e trasportabili. Piccoli centri abitati si trasformano in qualche anno in città di centinaia di migliaia di abitanti. Il problema dei piccoli centri che diventano città, come Manchester.
- Scozia à non soVre la Scozia come non soVre quella parte di Inghilterra che non ha conosciuto la rivoluzione industriale (Londra, Cornovaglia…). Queste regioni non soVrono di nulla, l’alfabetismo va per la sua strada senza conoscere ciò che sta accadendo. La Scozia è un paese calvinista con una forte identità di appartenenza. Il 1696 è un anno importante perché il parlamento scozzese impone l’obbligo di istituire una scuola pubblica in ogni parrocchia. Già prima vigeva un obbligo, ma era un obbligo morale sancito dalla chiesa calvinista. La Scozia è una delle regioni più scolarizzate e alfabetizzate d’Europa , nonostante sia una regione povera. La Scozia ha questo obbligo d’istruzione, ma se si va a vedere il numero delle scuole in Scozia, questa richiesta (scuola pubblica in ogni parrocchia) è un’ideale più che un obiettivo concreto perché i proprietari terrieri (soprattutto latifondisti) a cui compete il mantenimento delle scuole sono contrati a mantenere costi che vanno a beneficio di mantenere una comunità. Questo ideale di una scuola in ogni parrocchia si realizzerà in un anno molto lontano dal 1696. Se noi dovessimo vedere i dati dell’alfabetismo, vedendo la frequenza scolastica ci si dovrebbe attendere un tasso di analfabetismo più basso. Non c’è corrispondenza tra frequenza scolastica e alfabetismo. È importante far capire ai genitori che bisogna mandare i figli a scuola, inoltre la frequenza è saltuaria (solo d’inverso quando i bambini non erano occupati nei campi).
- Francia à Non è che il 1700 sia un secolo di continui progressi, la Francia ha il 25% di firmatari negli ultimi anni del 1600 (1686-1690). Il secolo successivo (1786-1790) aumenta al 40% circa (incremento modesto).
- Regione di Ginevra à siamo nelle Alpi. Chi ha analizzato questi dati era convinto che il dato fosse legato alla realtà di Ginevra: zona calvinista. 90% alfabeti nelle città e 60% nelle campagne. Si pensava fosse un’alfabetizzazione regata alla religione. I tassi di alfabetismo sono molto alti Il numero non ha niente a che vedere con la religione, ma al tempo non si sapeva. Si pensava fosse legata all’enfatizzazione del calvinismo a conoscere i testi sacri
- Avvio delle politiche scolastiche in Prussia e in Austria à il 1700 segna anche l’avvio di un processo che porta lo stato a diventare il principale attore dei processi di scolarizzazione di massa. Al momento questo avvio è legato solo al Regno di Prussia e l’Impero austriaco (dal 1806, prima era Sacro Romano Impero). La Rivoluzione francese non può accettare che le scuole si uniscano alla chiesa, si prova ad introdurre il metodo normale come in Prussia e Austria ma alla fine si rinuncia e l’istruzione rimane aVidata a Chiesa e Comuni. Analfabetismo delle diverse confessioni religiose ad Amsterdam - 1780 Amsterdam à principale centro finanziario d’Europa nel 1700 Cattolici: favoriti ma di poco. È per via della condizione economica, spesso i ceti più bassi sono cattolici Ebrei à più grande discriminazione di genere, il ruolo della donna era legato solo alla dimensione familiare . Maschi Femmine Calvinisti 13% 31% Luterani 14% 35% Cattolici 21% 47% Ebrei 16% 69%
LA METÀ 1800 - 1850
Analfabeti nel 1850: 45/50%. Se si include l’impero russo che all’epoca inglobava anche la Polonia (buona parte) si sale al 60%.
- Il problema è che di quella metà un buon 25-30% leggeva male e a malapena capiva ciò che leggeva.
- Le aree più progredite sono l’Europa centrale e l’Inghilterra (zone più sviluppate economicamente), Svezia, Scozia, Danimarca. Questi ultimi sono territori agricoli ma molto alfabeti. Qui entrano in gioco fattori religiosi, culturali e sociali (pe la Scozia l’alfabetismo è uno strumento per difendere la propria identità culturale e nazionale) Anche l’area Alpina è molto alfabeta.
- Le aree arretrate sono il Mediterraneo e l’Europa orientale.
- DiVerenze tra protestanti (più avanzati) e cattolici (meno avanzati) anche all’interno di uno stesso paese In linea di massima lo sviluppo industriale e l’inurbamento favoriscono l’alfabetizzazione. In mezzo a questi personaggi che occupano i primi posti ci sono anche zone povere come Scandinavia, Svezia… Tanti Svedesi sanno leggere ma pochi sanno scrivere. I paesi sviluppati sono tutti nelle prime posizioni ma ci sono degli intrusi come Scozia, paesi scandinavi, Alpi… ci sono questi intrusi perché ci sono delle eccezioni : ci sono dei fattori compensativi che possono giocare un ruolo positivo come quello economico
- Forme di insediamento
- Tipologia dei contratti agrari e distribuzione della proprietà terriera à proprietà terriera omogenea
- Distribuzione del reddito à se equa può ampliare il range di persone che hanno interesse ad istruirsi L’Inghilterra
- 1837 - 1839 à il 65% dei criminali sa leggere o Gli errori di interpretazione del dato e la sovrastima del dato generale inglese
- 1800 - 1840 à stagnazione. Gli alfabeti si riducono del 4% in pochi anni, dal 42 al 38% di analfabeti
- Forti diSerenze tra contea e contea o Sud-Est 31% analfabeti o Nord-Ovest 49% analfabeti Impero austriaco Sistema scolastico primario più avanzato d’Europa : per modelli didattici e pedagogici, istruzione, organizzazione Mancano statistiche. I dati del 1890 mostrano forti diSerenze tra le componenti etniche e linguistiche
- La popolazione di lingua tedesca è quasi del tutto alfabetizzata
- Le popolazioni di lingua slava sono ancora ad un livello di analfabetismo Per Cipolla il problema è di natura linguistica. Le diVerenze di riflettono nella distribuzione delle scuole :
- 31 maestri ogni 10.000 abitanti nell’area tedesca (Tirolo)
- Nella regione slava (Bucovina) ci sono due maestri ogni 10.000 abitanti Italia Dati relativi allo stato unitario (dopo il 1861, Unità d’Italia). Nel 1871, il 69% della popolazione è analfabeta.
- Forti diVerenze Nord-Sud o Il nord è ai livelli degli altri paesi europei. Il 54% è analfabeta. o La situazione del Centro, del Sud e delle Isole è tragica: nessuno si immaginava fosse così alto (se si togliesse Roma il valore sarebbe ancora più alto perché a Roma c’è stato insediamento di personale amministrativo, migrazione altamente alfabeta). § Centro - 75% § Sud - 84% § Isole - 86 %
Germania È tra i paesi europei più avanzati. Paragonabile all’Austria a livello scolastico.
- Vige l’obbligo scolastico fino a 14 anni ed è vietato lo sfruttamento minorile
- La frequenza era pressoché assoluta. È il caso di un paese in cui l’alfabetizzazione anticipa lo sviluppo economico (parte dopo il 1866, con l’unità tedesca). Lo sviluppo economico trova un luogo fertile dovuto all’alfabetizzazione. Censimento 1871
- Analfabetismo concentrato in Prussia e in Posnania, sopra il 20%
- La causa è la presenza di comunità agricole scolastiche Le campagne polacche sono il regno dell’analfabetismo e della descolarizzazione
IL SECONDO 1800
I primi paesi ad istruirsi furono i primi ad industrializzarsi
- Possibilità di avere operai alfabetizzati e quindi capaci di adattarsi ai bisogni produttivi
- Nuove invenzioni e scoperte che producono nuovi beni.
- Aumento della ricchezza = aumento degli investimenti pubblici nell’istruzione e diVusione dell’obbligo scolastico
- Fortissimo aumento della scolarizzazione Ci sono macchinari complessi che devono essere gestiti da operai scolarizzati. Queste nuove industrie sono tecnologicamente avanzate, capace di produrre grosse quantità. Aumenta il surplus che viene investito in istruzione, si crea una spirale virtuosa che si auto alimenta. La scuola è il principale investimento di uno stato. La fine del 1800 segna la costruzione di imponenti sistemi scolastici. La soglia del 10% di analfabetismo viene raggiunta da
- Scozia, 1859
- Inghilterra e Galles, 1886
- Francia, 1888
- Irlanda, 1925
- L’Italia arriva nel 1925, ma il 10% di analfabetismo si ridurrà al sud solo tra gli anni ’80 e ’90 del 1900.
- Il 10% contiene quella percentuale della popolazione con problemi fisiologici (disabilità problematiche a scrivere…) legata all’età anziana o a fattori cognitivi/inibitori alla nascita. Il pregiudizio agli inizi del 1900 è ancora radicato per quanto riguarda i processi mentali. Le reclute (giovani maschi) che raggiungono un livello inferiore al 10% di analfabetismo sono
- La Prussia nel 1840,
- La Francia del 1890
- Il Belgio nel 1904. Da lì nasce la legge del 1877 , dalla consapevolezza che una gioventù alfabeta è anche una risorsa per l’esercito. Se si guardano le truppe russe , il 30% è analfabeta. In realtà i dati esposti nell’annuario sono ancora peggiori, perché più della metà delle reclute non ha fatto delle vere scuole e dichiara di aver imparato a leggere in scuole militari o improvvisate. Tra fine 800 e primi 900 alcuni paesi arretrati fecero segnare progressi accelerati come Italia e Russia. In Italia fu frutto di diSerenze regionali che allargarono il dimorfismo nord-sud. I progressi della scolarizzazione sono più accelerati al nord che al sud , con un divario che aumenta invece che ridursi. In altri paesi l’alfabetismo resiste ancora nel 1900 , come in Spagna e Portogallo. In Spagna moltissime scuole sono di proprietà della chiesa ancora oggi
La vera grande diVerenza è tra bianchi e afroamericani:
- 1870 analfabeta l’80% degli afroamericani;
- 1900 analfabeta il 45% degli afroamericani. Alla metà del 1900 il problema si sposta dal saper leggere e scrivere all’accesso all’istruzione secondaria. Il fenomeno tra popolazione bianca e afroamericana si sposta dall’alfabetismo all’accesso all’istruzione secondaria.
LEZIONE 01/
ALFABETISMO: STRATIFICAZIONE PROFESSIONALE
Analfabeti distribuiti per categorie professionali in Palatinato di Cracovia, 1564- 1565 Impiegati e borghesi 9% Nobiltà 22% Contadini proprietari 78% Torino, 1710 Commercianti 47% Artigiani 89% Vigevano, XVIII sec. Coltivatori 84% Artigiani e commercianti 46% Addetti ai servizi 32% SLIDES 57- 58 à Lombardia SLIDES 59- 60 à Alfabetismo e struttura professionale