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riassunto di : Zacinto , morte del fratello Giovanni ecc ecc
Tipo: Apuntes
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Il Carme si apre con una visione malinconica dominata dall'ineluttabilità della morte, del nulla eterno, dell'inutilità delle tombe. Il Foscolo essendo seguace delle teorie razionalistiche non credeva nell'immortalità dell'anima e dice che le tombe sono inutili perché l'uomo quando è morto lo è per sempre, sia fisicamente che spiritualmente. La morte, infatti, oltre a togliergli la visione delle bellezze naturali, spegne per sempre il cuore, i sogni, il canto e anche la speranza che è ultima ad abbandonare l'uomo <
Fu scritto dal Foscolo a Milano nel 1802-1803. Foscolo era deluso da Napoleone in Italia e sconfortato dalla mancanza di una patria. Foscolo pensa all'isola greca dove è nato e la celebra come patria ideale, come immagine perfetta di bellezza ispiratrice, così come ispirò il canto di Omero, Foscolo vede nei miti greci il suo destino e si riconosce in Ulisse. Descrive il presentimento di Foscolo di morire esule, ma anche la certezza che la sua poesia sarà ricordata per sempre. Gli elemento poetici sono neoclassici per la mitologia e lo stile armonico e pre-romantici per l'esilio e il desiderio di affetti. I temi trattati sono l'esilio e la morte lontano dalla famiglia.
Il tema centrale della lirica è quindi la contemplazione della pace che porta la sera. Finalmente in quest’ora della giornata il poeta riesce a calmare il suo spirito romantico e a riflettere sulla propria vita. La riflessione diventa poi generale e si sposta sulla vita, sul tempo moderno che è pieno di affanni, come viene qui definito. Il tema della sera e della sua quiete è un topos letterario , perché utilizzato sin dall’antichità da numerosi autori: per definizione, la sera è infatti il momento della giornata in cui ci si più fermare a pensare. Soprattutto, alla sera si cerca un po’ di pace dopo i problemi affrontati durante la giornata. Foscolo, a causa della sua vita travagliata, esalta in questo sonetto il suo desiderio di ritrovare la pace spirituale. Essa per lui può essere raggiunta in maniera definitiva solo con la morte, il nulla eterno che, però, non lo spaventa. L’autore ci regala così un capolavoro della letteratura italiana, improntato su un tema classico ma rivisto in chiave moderna, attraverso l’esaltazione degli ideali illuministi che hanno sempre contraddistinto il pensiero foscoliano. Alla sera è una rielaborazione del sonetto classico petrarchesco. Nelle quartine vi sono le premesse di ciò che verrà detto nelle terzine. Nelle due quartine (vv. 1-8) vengono presentate tutte le circostanze che accompagnano l’arrivo della sera: sia che essa arrivi in una stagione calma, sia nella stagione invernale. Qui prevalgono quindi le sensazioni descrittive. Il primo verso, inoltre, inizia con forse , come se il poeta volesse continuare in questo componimento un suo ragionamento iniziato precedentemente.
Il sonetto è stato composto sicuramente dopo la primavera del 1803 ed è dedicato alla morte del fratello del poeta, Gian Dionisio detto Giovanni. Questi si tolse la vita con un pugnale l’8 dicembre 1801 mentre era soldato a Venezia. Giovanni Foscolo , fratello maggiore (nato a Zante il 27 febbraio 1781) di Ugo, scelse di suicidarsi perché aveva pagato un debito di gioco con del denaro sottratto alla cassa dell’esercito. Questo fu un avvenimento molto doloroso per il poeta, che – oltre alla poesia In morte del fratello Giovanni – affronta l’argomento soprattutto nel suo epistolario. La struttura del sonetto è ben definita. Nella prima quartina vengono introdotti subito i due temi principali: l’esilio e la morte dell’amato fratello. Nella seconda quartina viene introdotto il terzo personaggio della lirica: la madre che piange per la morte del figlio. Nella prima terzina il poeta esprime tutti i suoi affanni e le pene del suo animo. Nella seconda terzina egli rovescia la visione negativa della morte, che diventa così un luogo di pace, che il poeta vuole raggiungere. Il modello a cui si ispira Foscolo è il Carme 101 di Catullo. I primi versi corrispondono ad una perfetta traduzione dei versi del poeta latino (traduzione del carme di Catullo: “ Condotto per molte genti e molti mari, sono giunto a queste tue tristi spoglie, o fratello “). Foscolo, però, non si limita a copiare o citare i versi di Catullo, ma li reinterpreta in chiave moderna, aggiungendovi maggiore pathos e sentimento, perché dubita che possa mai tornare sulla tomba del fratello. è uno dei più intensi della produzione dell’autore. Qui Ugo Foscolo mette in evidenza il tema dell’esilio, che provocherà sempre un dolore in lui Si tratta di un sonetto intenso e struggente , nel quale Foscolo utilizza il tema della morte del fratello Giovanni per esprimere il dolore per il suo esilio e i suoi affanni.. Spicca però l’importanza della famiglia: questo è il valore che consola il poeta, in particolare la figura della madre, che crea una connessione tra lui e il fratello morto.