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Anestesia Generale: Induzione, Mantenimento e Risveglio, Apuntes de Medicina Interna

Questa lezione fornisce una panoramica completa dell'anestesia generale, coprendo le fasi di induzione, mantenimento e risveglio. Vengono approfonditi i metodi di somministrazione dei farmaci, le strategie di mantenimento, i rischi e le complicanze, nonché le procedure di risveglio e le misure di sicurezza post-operatorie.

Tipo: Apuntes

2020/2021

Subido el 24/10/2024

elenoire-cassini
elenoire-cassini 🇵🇪

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Lezione 20/03/24
SBOBINATRICI: ELENOIRE E SONIA
MANTENIMENTO
Nella fase di induzione abbiamo il passaggio dallo stato di veglia a quello di ipnosi,
otteniamo analgesia e inizia il blocco neuromuscolare.
In genere la fase di induzione è caratterizzata dal cosiddetto controllo delle vie
aeree, cioè la gestione delle vie aeree che nella maggior parte degli interventi
chirurgici avviene in maniera invasiva, cioè tramite intubazione oro-tracheale; dopo
di che si passa alla fase di mantenimento, che è caratterizzata dalla necessità di
mantenere le 3 componenti durante la procedura chirurgica ed è molto variabile in
termini di stimolazioni neurovegetative e quindi caratterizzata da fasi più dolorose e
fasi meno dolorose, fasi più destruenti e fasi meno destruenti e quindi è importante
conoscere i tempi dell’intervento chirurgico a cui il pz è sottoposto proprio perché
bisognerà modulare l’atto anestesiologico sulla base delle caratteristiche
dell’intervento chirurgico di per sé. Le strategie di mantenimento dell’anestesia
generale sono sostanzialmente 2:
Quella classica riguarda l’utilizzo di vapori anestetici ( che sono lontani parenti
dell’etere).
Sono farmaci che si somministrano per via inalatoria tramite specifiche
attrezzature che prendono il nome di vaporizzatori, che sono parte integrante
della work station di anestesia.
L’anestetico inalatorio a temperatura ambiente si trova in stato di vapore.
Questo sistema permette l’erogazione di una certa quantità nota di farmaco,
anestetico inalatorio; miscelando questa molecola all’interno della miscela di
gas che il pz inspira durante la procedura chirurgica, grazie al ventilatore
meccanico.
In buona sostanza sono dei macchinari che iniettano una certa quantità di
vapore anestetico all’interno della miscela di gas che viene emanata dal
ventilatore meccanico. Questa quantità viene espressa in percentuale del
totale della miscela di gas che il pz inspira ad ogni atto respiratorio che viene
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Lezione 20/03/

SBOBINATRICI: ELENOIRE E SONIA

MANTENIMENTO

Nella fase di induzione abbiamo il passaggio dallo stato di veglia a quello di ipnosi, otteniamo analgesia e inizia il blocco neuromuscolare. In genere la fase di induzione è caratterizzata dal cosiddetto controllo delle vie aeree, cioè la gestione delle vie aeree che nella maggior parte degli interventi chirurgici avviene in maniera invasiva, cioè tramite intubazione oro-tracheale; dopo di che si passa alla fase di mantenimento, che è caratterizzata dalla necessità di mantenere le 3 componenti durante la procedura chirurgica ed è molto variabile in termini di stimolazioni neurovegetative e quindi caratterizzata da fasi più dolorose e fasi meno dolorose, fasi più destruenti e fasi meno destruenti e quindi è importante conoscere i tempi dell’intervento chirurgico a cui il pz è sottoposto proprio perché bisognerà modulare l’atto anestesiologico sulla base delle caratteristiche dell’intervento chirurgico di per sé. Le strategie di mantenimento dell’anestesia generale sono sostanzialmente 2: ● Quella classica riguarda l’utilizzo di vapori anestetici ( che sono lontani parenti dell’etere). Sono farmaci che si somministrano per via inalatoria tramite specifiche attrezzature che prendono il nome di vaporizzatori, che sono parte integrante della work station di anestesia. L’anestetico inalatorio a temperatura ambiente si trova in stato di vapore. Questo sistema permette l’erogazione di una certa quantità nota di farmaco, anestetico inalatorio; miscelando questa molecola all’interno della miscela di gas che il pz inspira durante la procedura chirurgica, grazie al ventilatore meccanico. In buona sostanza sono dei macchinari che iniettano una certa quantità di vapore anestetico all’interno della miscela di gas che viene emanata dal ventilatore meccanico. Questa quantità viene espressa in percentuale del totale della miscela di gas che il pz inspira ad ogni atto respiratorio che viene

erogato dal ventilatore meccanico. Quindi noi abbiamo un buon controllo sulla quantità di farmaco per via inalatoria che il pz deve respirare. In questo caso la concentrazione a livello del SNC aumenta e si raggiunge quella target partendo dall’assorbimento del farmaco dagli alveoli polmonari ai capillari polmonari e quindi alla circolazione polmonare, non è una somministrazione endovenosa direttamente nel circolo ematico. Oggi i farmaci utilizzati per via inalatoria sono il SEVOFLURANE (codice colore giallo) e il DESFLURANE (codice colore azzurro). DESFLURANE che sta per essere bandito in diversi paesi europei perché a causa delle sue possibili conseguenze sull’effetto serra. Sono entrambi farmaci inalatori con un on-set abbastanza rapido e un offset abbastanza rapido, se consideriamo gli altri farmaci inalatori. Però il sevoflurane è più potente del desflurane, significa che per ottenere lo stesso effetto ce ne vuole una quantità nettamente inferiore. Per il mantenimento in anestesia generale il sevoflurane può andare bene 1.5/3% della miscela di gas in un adulto, 2/4% in un bambino. Per quanto riguarda il desflurane siamo intorno al 5/8% nell’adulto. Il desflurane ha un off-set leggermente più rapido del sevoflurane. I codici colori sono importanti perché i vaporizzatori come forma sono quasi tutti uguali quindi ciò che li contraddistingue sono proprio i codici colore. I farmaci inalatori vengono confezionati e distribuiti in boccette in cui il farmaco è allo stato liquido però pressurizzato. Quando si apre la boccetta e l’attacco al vaporizzatore, se l’attacco non è perfettamente a tenuta, parte del liquido passa fuori ed evapora immediatamente perché a temperatura e pressione ambiente il farmaco passa allo stato di vapore. Il sevoflurane è l’unico farmaco inalatorio utilizzabile nei bambini( utilizzato nelle induzioni in anestesia pediatrica). Non è inodore, si riconosce. Non si può utilizzare desflurane nei bambini perché può causare irritazione delle vie aeree nei bambini che hanno le vie aeree reattive per natura, Per la farmacopea ufficiale gli anestetici inalatori prendono anche il nome di anestetici generali, perché i farmaci inalatori sono in grado di fornire in piccola parte un effetto su tutte e 3 le componenti dell’anestesia generale (forniscono certamente ipnosi, un certo grado di analgesia e un certo grado di mio-risoluzione, ovvero le necessità di somministrare per es. oppioidi per mantenere analgesia sono minori rispetto ad altre strategie di mantenimento). Non sono farmaci bloccanti neuromuscolari o analgesici. Il reale funzionamento farmaco-

remifentanil in un tempo molto breve ( farmaco con un dosaggio preciso). Tiva utilizzata soprattutto in quelle chirurgie in cui vi è un potenziale vantaggio: tutte quelle a rischio di POV ( es: la chirurgia mammaria), per i day surgery perché si associa a un off-set più rapido e più dolce rispetto a un anestesia inalatoria (effetto sull’encefalo più lieve), chirurgie in cui è importante la fisiopatologia dell’effetto dei due farmaci( es. neurochirurgia perché il propofol da buon gabaergico rispetta l’accoppiamento flusso- metabolismo; ha la capacità di ridurre il flusso cerebrale ma contestualmente ridurre il metabolismo cerebrale facendo si che questi due parametri non siano disaccoppiati e non si crei un peggioramento del danno secondario= ischemia per ematoma epidurale. I farmaci inalatori disaccoppiano questi due parametri= ridurre il metabolismo, aumentando il flusso cerebrale, facendo si che il danno secondario possa aumentare). ). Il propofol non ha nessun effetto analgesico e nessun effetto sul blocco neuro-muscolare. Non esiste tiva senza farmaco analgesico( propofol non ha effetto analgesico). Non si può utilizzare il fentanil in boli in tiva in quanto questo da un varietà di analgesia che non va bene in infusione continua in quanto l’analgesia deve essere ben rappresentata e modulata costantemente sulla base di quello che vedi. Quando in associazione all’anestesia generale utilizziamo tecniche di anestesia loco-regionale quasi sempre si utilizza tiva( propofol in infusione continua per mantenere l’ipnosi). La somministrazione delle strategie di mantenimento è guidata da neuro- monitoraggio, ovvero un feedback di quello che somministri direttamente da parametri di funzioni vitali. Il più utilizzato è il BIS (bispectral index). È un EEG processato(elettrodi sull’osso frontale in n. 5 e questo sistema carpisce l’attività elettrica corticale, processando questo segnale ci da 2 parametri: ● Il primo, una forma d’onda (eeg grafico viene sintetizzato in un numero: indice bispettrale. Numero che si correla all’attività corticale. La veglia è caratterizzata da un bis di 80/100; tra 80/60 clinicamente si associa ai vari gradi di sedazione; da 60/40 è il target che si utilizza come ipnosi, caratterizzato da un’impossibilità di memorizzare eventi; da40 in giù sono gradi di profondità di anestesia maggiori; da 20/0 siamo in bassa pressione). L’utilizzo del target 60/40 riduce la possibilità di brain disfunction in post- operatorio. ( utile nei pz anziani).

Gli oppioidi non hanno effetto sul bis stesso. IL reale effetto sul bis viene dato dal propofol e dai farmaci inalatori (sevoflurane). Neuro-monitoraggio viene utilizzato anche in terapia intensiva in cui il processo di sedazione dura giorni. Durante il mantenimento si devono monitorare e quindi mantenere le funzioni vitali alterate dalla procedura chirurgica. Ci sono fasi caratterizzate da importanti alterazioni di funzioni vitali( es: rimpiazzo di sangue per la rimozione di una parte di intestino). Il blocco neuro-muscolare si ottiene generalmente con bolo ripetuti di farmaco. RISVEGLIO Per passare dalla fase di mantenimento alla fase di risveglio dobbiamo sospendere il farmaco ipnotico e aspettare l’off-set dell’ipnotico( a meno che non prevedo il risveglio in terapia intensiva e devo fare il trasporto in ipnosi). Nel caso del sevoflurane il pz invertirà il gradiente, l farmaco passerà dal SNC al sangue e da qui agli alveoli e con l’espirato del pz verrà eliminato il farmaco. Questo processo di eliminazione porterà a una riduzione progressiva di sevoflurane a livello del SNC fino a una concentrazione talmente bassa da permettere il risveglio. Con il propofol, staccando la pompa, si ridurrà la concentrazione di farmaco a livello del SNC passando a livello del sangue e con il metabolismo del farmaco, che è parzialmente organo-dipendente. (risvegli molto più graduali con il propofol. Ripresa delle funzioni mentali e dei contenuti di coscienza più rapida.). In fase di risveglio dobbiamo calcolare bene i tempi per la sospensione del blocco neuromuscolare perché non possiamo procedere al risveglio di pz curarizzati( perché non respirano: a rischio di complicanze polmonari post-operatorie). Per il blocco neuromuscolare esiste l’antagonismo con il sugammadex per il rocuronio, quindi calcolerò la dose di sugammadex necessaria sulla base del monitoraggio del blocco neuromuscolare, somministrerò il sugammadex e aspetterò il ritorno completo della funzione neuromuscolare( avviene in genere in pochi minuti). L’analgesia, in fase di risveglio, non si deve interrompere, si deve modulare e continuare nel post- operatorio attraverso diverse strategie: ● Continuare con gli oppioidi